La leggenda della Borda, la strega che incarna la paura

La leggenda della Borda, la strega che incarna la paura


Lo stupore, la meraviglia e il timore: questi sono i sentimenti che la natura suscita nell’uomo e ci sono alcuni particolari accadimenti che, trascendendo la natura stessa, vengono percepiti come soprannaturali o magici. La Romagna, come quasi tutte le regioni italiane, ha i suoi spiriti, le sue creature leggendarie e le sue storie e ce n'è una che ha a che fare con una delle emozioni più forti: la paura.

Tanto tempo fa la Pianura Padana, nella parte compresa tra l’Adriatico ed il delta del Po, era un continuo susseguirsi di paludi, essendo poi vicino al mare questa particolare zona era molto umida, c’era l’acqua del fiume, del mare, c’era la pioggia che si alternava con un sole intenso, c’era la palude e soprattutto c’era la nebbia.

La nebbia crea una terra di confine tra il conosciuto e l’ignoto e la mancanza di visibilità incute in colui che osa passare per zone nebbiose un senso di insicurezza, di disagio e, in alcuni casi, di vera e propria paura e questa paura deve materializzarsi in un’entità malvagia, una cosa di cui aver timore.

E c’è una strana e misteriosa creatura su cui  sono fiorite molte storie strane e misteriose.

Secondo la leggenda più conosciuta in queste zone paludose viveva la Borda, una strega dall’aspetto orribile che, emergendo dalle acque della palude con una benda sugli occhi, uccideva chiunque avesse forma umana che avesse avuto la sventura di passare da quelle parti.

La si poteva incontrare solo di notte ed in giornate particolarmente nebbiose, cosa non rara vicino alle paludi, così, coloro che erano più timorosi, cercavano di passare lontano da quelle zone, aggirando l’ostacolo e salvandosi la vita.

Un tempo le paludi erano evitate e temute, perché l’acqua che ristagnava aveva effetti devastanti sulla salute delle persone, soprattutto in quei periodo antico, quando c’erano erano malattie la cui cura era ancora sconosciuta. 

Tutti, o quasi, cercavano di evitare quei luoghi infestati da animaletti in grado di attaccare l’uomo.

La leggenda della Borda è nata proprio per personificare la paura legata ai pericoli celati nelle zone paludose e veniva raccontata sotto forma di ninna nanna ai bambini, nelle canzoni si parlava della Strega Borda che uccideva i bambini che si avventurano nelle zone umide o paludose strangolandoli, un po’ come nel caso di un’altra strega la Giobia, la famosa strega di Varese che è una storia che abbiamo già raccontato.

In questo modo è nata la leggenda della Borda, come monito per i più piccoli di non avventurarsi in certe zone che potevano essere molto pericolose.

Il significato del nome cambia a seconda delle province, la paura della nebbia e dell’ignoto è comune in molte culture: in alcuni luoghi prende il significato di orco, in altri, come nel milanese, è il vapore condensato a terra o più semplicemente, nebbia, oppure ancora la melma, anche questa presente nelle paludi e molto insidiosa.

Secondo altre interpretazioni questa figura potrebbe essere anche stata ispirata dal Dio celtico Borvo, divinità protettrice delle acque termali e legato ai corsi d'acqua in generale.

Qualunque sia l’origine del nome, è evidente come l’uomo abbia nel corso dei secoli personificato eventi naturali, anche quelli più comuni creando un mondo popolato da creature, spesso immaginate per dare un volto o un nome a questi fenomeni, ai pericoli, a misteri ed eventi inspiegabili.

O se non altro, l’uomo ha espresso la consapevolezza di non riuscire a spiegare tutti i fenomeni naturali, soprattutto quelli più misteriosi e pericolosi, dandogli un nome e delle fattezze umane e comunque che sia l’acqua melmosa delle paludi, oppure la nebbia, la Borda è sempre pronta a spaventare gli sventurati che osano avvicinarla.



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