Esistono luoghi che, a causa delle loro particolari caratteristiche, sono diventati nodi focali di incontri particolari. Sono luoghi di passaggio dove prima o poi tutti prima o poi devono necessariamente sostare o passare, sono un esempio i valichi, i guadi dei fiumi, i ponti ed incroci di strade.
Non tutti questi luoghi sono magici, alcuni restano semplici punti di passaggio, si attraversano per consuetudine e si va oltre, ma ce ne sono altri che sono speciali. Uno in particolare si trova a Roma ed è la zona di Muro Torto.
Muro Torto è un breve segmento murario di Roma, costruito in epoca repubblicana per contenere i frequenti smottamenti della retrostante collina tra il Pincio e Villa Borghese, nel Medioevo fu totalmente inglobato nelle mura Aureliane e venne dimenticato.
Il nome deriva dalla curva a novanta gradi e soprattutto dalla strana inclinazione nel punto in cui fa la strana curva, per questo motivo anticamente era chiamato “muro ruptus“.
Per giustificare questa strana caratteristica, si svilupparono molte leggende, tra cui una in particolare narra di un fulmine che avrebbe colpito il muro il giorno esatto della crocifissione di san Pietro sul colle Gianicolo.
Il fatto che sembrasse sempre sul punto di crollare e lo stato di abbandono in cui versava nel Medioevo resero la zona tetra, pericolosa perchè occupata da ladri, prostitute e vagabondi di ogni genere, quindi maledetta.
C’è di più, proprio in quel luogo in tempi più antichi era uso seppellire i cadaveri dei senza nome, dei ladri e degli assassini e questa usanza rimase per tutto il Medioevo, fino a tutto il XIX secolo, in altre parole nei pressi del Muro Torto riposerebbero i resti di centinaia di reietti della Città Eterna e le loro anime inquiete, hanno alimentato molte storie e leggende.
La fama di luogo maledetto, infatti, favorì lo svilupparsi di leggende legate alla presenza di fantasmi che, con il favore delle tenebre, terrorizzavano i romani, che di conseguenza, evitavano la zona spaventati.
Demoni, stregoni, fattucchiere negromanti, questi sono i personaggi principali delle storie legate al Muro Torto, ma non solo, si dice che in questi luoghi fosse sepolta una delle incarnazioni di Satana.
Muro Torto per gran parte del Medioevo fu chiamato Sepulcrum Neronis, ovvero si riteneva che l’imperatore romano fosse sepolto in questa zona maledetta e, a causa della persecuzione ai danni dei cristiani, fu considerato una manifestazione del Maligno.
Non è l'unica testimonianza di Nerone in Città : Il fantasma di Nerone a Piazza del Popolo
L’accusa era quella di aver fatto incolpare i cristiani del famoso incendio che distrusse Roma nel 64 dopo Cristo e di aver appiccato egli stesso il rogo, cosa che sarebbe tutta da dimostrare.
Nerone venne definito come un odiato despota, amante dell'estetica che non considerava la città all'altezza dei suoi canoni di bellezza, per cui era necessario un radicale rinnovamento e l'incendio era considerato uno dei mezzi più veloci per raggiungere l’obiettivo.
Che l’incendio fosse stato veramente causato dall’Imperatore, è un’accusa tutta da dimostrare, tuttavia furono sufficienti queste dicerie a dannarne la memoria e collocare le sue spoglie tra quelle di comuni malviventi.
Secondo questa leggenda, sarebbe quindi possibile vedere il fantasma di Nerone vagare desolato tra i prati del Muro Torto, magari insieme a due spettri con la testa mozzata, che sarebbero le anime di due carbonari, Angelo Targhini e Leonida Montanari, ghigliottinati in piazza del Popolo nel 1825 e a molti altri spettri disperati, privi di qualsiasi perdono divino e pietà terrena.
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