Spesso i personaggi della storia, soprattutto quelli più controversi, sopravvivono alla loro morte terrena e continuano a vivere nei racconti popolari. La storia di Nerone, soprattutto dopo la sua morte, ha fatto fiorire numerose leggende. E noi siamo qui a raccontarle.
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Nero Claudio Cesare Augusto Germanico è passato alla storia come uno dei peggiori imperatori dell’Impero Romano, la sua personalità crudele, piena di egocentrismo e molto vicina alla psicosi, lo fece temere e odiare da tutti i popoli durante e dopo il suo regno.
Tra i suoi atti di crudeltà, sebbene molti gli furono attribuiti postumi per rendere più malvagio il personaggio, ci sono l’avvelenamento del fratellastro Britannico, il ripudio e l’esilio della prima moglie, il maltrattamento della seconda, la morte del figlio e l’omicidio di sua madre Agrippina, che è una storia dobbiamo ancora raccontare.
Nerone nel 68 d.C., fu deposto e fuggì da Roma inseguito dalla guardia pretoriana dell’imperatore Galba, la fuga ebbe successo, si suicidò in esilio, probabilmente dopo essersi reso conto di aver perso tutto.
Dopo la morte gli fu applicata la legge della Damnatio Memoriae, che consiste nell’eliminare tutti i resti della sua esistenza negli scritti e nelle sculture, compreso il Colossun Neronis, la statua, in bronzo dorato alta più di 30 metri, posta davanti all’Anfiteatro Flavio, il Colosseo.
Piazza del Popolo è una delle piazze più famose del centro di Roma, secondo una leggenda il nome deriverebbe dal latino populus, ovvero pioppo e sarebbe legata a Nerone per il fatto che l’Imperatore avrebbe fatto piantare un boschetto di pioppi nella zona in cui ora sorge la piazza.
Durante il medioevo la piazza è stata il principale approdo per i forestieri provenienti dal nord Italia, inizialmente era un disordinato slargo di forma trapezoidale, circondato da vecchie mura ed edifici popolari.
A dominare la piazza c’è una chiesa: la Chiesa di Santa Maria del Popolo, fondata nel 1099 e ampliata nei secoli successivi da grandi maestri come il Bramante o il Bernini, che progettò anche la Porta del Popolo costruita in occasione della visita a Roma di Cristina di Svezia nel 1655.
All’edificazione della chiesa è legata una strana storia, legata a Nerone, la leggenda narra che il dispotico imperatore, vistosi braccato dai Pretoriani e dal Senato Romano, giunto nel luogo dove attualmente sorge piazza del Popolo, si fece uccidere da un servo e venne sepolto sotto un boschetto, più precisamente sotto un albero di noce.
La presenza di Nerone non passò inosservata, la tomba, o meglio le ossa dell’imperatore evocavano spiriti e demoni che, durante la notte, terrorizzavano i romani residenti nei paraggi, tanto che l’intera piazza era ormai considerata dannata.
Quando la situazione divenne insostenibile, il popolo chiese aiuto al Papa.
Correva l’anno 1099 ed il Pontefice del tempo, Pasquale II, ordinò subito tre giorni di digiuno e si ritirò a pregare in clausura, per pregare e trovare una soluzione.
Nel corso di una veglia gli apparve la Madonna che suggerì la soluzione: per liberare la piazza dai demoni era abbattere l’albero, riesumare le ceneri di Nerone che, secondo i racconti dell’epoca, furono traslate al sesto miglio della via Cassia, dove adesso sorge il quartiere Tomba di Nerone e costruire un tempio in suo onore.
Al posto dell’albero di noce il Papa fece erigere una chiesa dedicata alla Vergine Maria, chiesa che nel 1472 fu sostituita con l’attuale chiesa, che prese il nome di Santa Maria del Popolo, in ricordo di quel popolo che aveva combattuto per avere un santuario che allontanasse i demoni e gli spiriti dalla piazza.
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