Far passare un ponte in un posto poco accessibile e sopra un fiume impetuoso è molto complicato, lo sanno bene gli abitanti di Bobbio che, per terminare il lavoro, chiesero aiuto al Maligno in persona, ben consci del prezzo che avrebbero dovuto pagare. Questa è un’altra versione della storia della costruzione del Ponte del Diavolo sulla Trebbia.
La storia della costruzione del ponte del Diavolo sulla Trebbia, ha numerose versioni, abbiamo già visto la leggenda di San Colombano, ma ne esiste un’altra che vede protagonisti il Diavolo e un oste che abitava fuori Bobbio, al di là della Trebbia.
Si narra che il Diavolo, travestito da vecchio gobbo con bastone, si presentò alla locanda ed iniziò a parlare del più e del meno con l’oste, come fosse un avventore qualsiasi.
Durante una delle loro conversazioni, l’oste, che non aveva riconosciuto il demonio, raccontò che il suo sogno più grande era che le due sponde del fiume fossero collegate tra loro da un ponte, in modo che la sua locanda fosse più facilmente raggiungibile dal paese di Bobbio.
Il vecchio tentatore allora gli chiese se fosse stato disposto a vendere la sua anima in cambio della costruzione del ponte, l’oste annuì e iniziò a ridere, poi strinse la mano al vecchio, che si mise a ridere con lui.
La mattina successiva, tra lo stupore generale, dalla nebbia emerse un ponte che collegava le due rive del fiume, si gridò al miracolo, tuttavia la moglie dell’oste notò che stava succedendo qualcosa di molto strano.
Il numero degli avventori della locanda era notevolmente aumentato, proprio come aveva sognato l’oste, ma le persone che passavano sopra al ponte bestemmiavano e imprecavano perché le gobbe erano faticose da superare e soprattutto, dopo essere giunte all’osteria, si abbandonavano all’alcool, dimenticando i propri doveri.
Ancora la mattina successiva, la situazione peggiorò ulteriormente: la donna notò che ai primi raggi del sole sul ponte dalla nebbia usciva un alito di vento, questo si trasformava prima in demone e poi nel vecchio gobbo che aveva parlato con suo marito.
La donna, spaventata, corse subito a parlarne col marito, che a sua volta corse a raccontare tutto al Vescovo, che aveva notato un calo dei fedeli alla messa, dopo una lunga riflessione, ideò un piano per liberare la città dalla maledizione.
L’oste e la moglie invitarono il vecchio alla locanda e, mentre lo facevano ubriacare, il Vescovo iniziò a benedire il ponte e a porvi croci e statue votive.
Quando la mattina successiva il Diavolo si svegliò, vide che all’altezza dell’arco maggiore il Vescovo stava innalzando il suo bastone pastorale al cielo.
Mentre sconfitto svaniva, il Diavolo gridò al Vescovo che ogni qual volta la forza della religione sarebbe diminuita, avrebbe mandato delle piene del Trebbia a distruggere il ponte.
E ogni tanto è capitato nei secoli che il ponte sia stato danneggiato dalle impetuose acque del Trebbia in piena…
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