Durante il Medioevo, le costruzioni più imponenti venivano considerate un’opera prodigiosa, per cui attorno a queste sono fiorite tante leggende. In particolare i ponti che congiungono due luoghi che Dio aveva voluto separati erano visti come opera del Diavolo. Questa è la storia della costruzione del Ponte del Diavolo di Bobbio.
Tempo di lettura 4 minuti - Puoi anche ascoltare la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto
In val Trebbia, ai piedi del Monte Penice, c’è Bobbio, un paese a una quarantina di chilometri da Piacenza, che si trova al centro di una zona chiamata “Appennino delle 4 province”, dove si incrociano le montagne delle province di Piacenza, Genova, Alessandria e Pavia.
Bobbio è conosciuta fin dal Medioevo come la “Montecassino del Nord” per la sua Abbazia che, fondata nel 614 dal monaco irlandese San Colombano, fu uno dei principali centri spirituali e culturali della penisola italiana.
A Bobbio c’è un ponte lungo 273 metri che è stato soprannominato Ponte Gobbo per via del particolare profilo che presenta 11 archi diseguali tra loro e posti a diverse altezze e in paese si racconta essere stato costruito dal Diavolo in persona.
Esistono due diverse versioni molto diverse tra loro sulla storia della costruzione del ponte, questa è la leggenda che vede protagonista colui che fondò l’abbazia di Bobbio: San Colombano.
Si narra che San Colombano fosse molto rattristato poiché, a causa delle frequenti piene della Trebbia, non poteva attraversare il fiume e giungere a Bobbio per portare la parola di Dio agli abitanti della zona.
Nottetempo fu visitato dal Diavolo in persona, che gli offrì il suo aiuto, promettendogli di costruire il ponte in una notte al posto suo, in cambio dell’anima del primo mortale che lo avrebbe attraversato.
San Colombano accettò ed il Maligno chiamò a raccolta altri demoni che lo avrebbero aiutato nella costruzione del ponte, reggendo sulle spalle le volte e liberando il demonio dal pesante fardello.
Purtroppo questi diavoletti erano tutti di statura e corporatura diversa, così le varie arcate del ponte risultarono di lunghezza e altezza variabili.
Il mattino successivo il Diavolo si presentò a San Colombano a riscuotere quanto pattuito, ma per sua sfortuna il Santo riuscì aveva escogitato un inganno che lo avrebbe liberato dal patto, senza venire meno al suo voto.
Fu fatto passare sul ponte, al posto di un uomo, un orso che era stato aggiogato in precedenza, altri parlano di un cagnetto malato, ma poco cambia, il ponte era stato costruito ed il Diavolo era stato pagato.
Scoperto l’inganno, il Diavolo, inferocito, se ne tornò all’inferno, ma non prima di sferrare un potente calcio al manufatto, che causò ulteriori deformità al ponte.
Questa non è l’unica versione della storia della costruzione del Ponte del Diavolo di Bobbio, ce ne è un’altra un po’ diversa dove i protagonisti sono il Diavolo ed un oste di una locanda poco fuori da Bobbio, per conoscerla è necessario pazientare qualche giorno.
Appuntamento a giovedì prossimo
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