La strega di Villa Magnoni

La strega di Villa Magnoni - ph Matteo M. Santoni
Ph Matteo M. Santoni

A pochi chilometri da Ferrara, c'è Cona, una località molto conosciuta dai ferraresi per l'Ospedale Sant'Anna, ma non solo, a Cona si trova una villa abbandonata, che tutti gli abitanti della zona conoscono molto bene. Sto parlando di Villa Magnoni, una dimora lasciata marcire da anni con una orribile storia da raccontare.



Sulla Strada provinciale 22 in Emilia c'è Villa Magnoni il rudere di quella che una volta era una sontuosa villa signorile, composto dall'edificio residenziale, dalle stalle e da un ampio giardino.

L'abitazione è situata ai margini di un piccolo bosco abbastanza distante dalle altra abitazioni, la villa, come dicevo, versa in uno stato di completo abbandono da molto tempo e, sebbene diversi anni fa un’imprenditoria locale tentò di acquistarla, non riuscì in nessun modo a contattare il proprietario o uno dei suoi eredi.

La leggenda parla di una strega, custode della casa, che si volle vendicare di un gruppo di ragazzi ferraresi che, o per gioco, per sfidare la paura, oppure solo attirati dal fascino oscuro del complesso, decisero di entrare nella villa.

Si narra che una notte d'estate a metà degli anni 80, quattro ragazzi, dopo aver gironzolato nel giardino della villa, entrarono nell'abitazione e cominciarono ad esplorarla dal piano terra dove tutto era tranquillo. I guai iniziarono appena saliti al piano superiore: dapprima rischiarono di precipitare giù a causa di un largo buco che si era creato nel pavimento, poi all'improvviso sentirono delle urla di un bambino

La strega di Villa Magnoni - ph @oltre_misura

I quattro, terrorizzati, poiché sapevano che la casa era abbandonata da anni, corsero fuori si accorsero che anche in giardino non vi era nessuno all'infuori di loro e, spaventatissimi, ebbero giusto il tempo di alzare gli occhi per vedere da una finestra del piano superiore la silhouette di una donna molto anziana che, senza tanti complimenti, urlò loro di andarsene.

Usciti dal giardino, i ragazzi presero la macchina e partirono nella notte a tutta velocità, ma, dopo una manciata di metri, l'auto perse il controllo e finì fuori strada. Nell'impatto tre dei quattro ragazzi persero la loro vita ed il quarto raccontò l'accaduto alla Polizia.

Da questo punto in poi il mistero si infittisce ed inizia la leggenda.

Le autorità fecero murare gli ingressi e le finestre della villa, ma dopo qualche giorno una sola finestra apparve libera e minacciosa, proprio quella da cui si sarebbe affacciata la misteriosa vecchia incontrata dagli sfortunati ragazzi.

Altri invece raccontano che il Comune decise di chiudere tutti gli accessi alla villa, perché era a forte rischio di crollo, l'unica apertura che fu lasciata libera, era la finestra da cui si dice che si fosse affacciata la vecchia signora, poiché considerata irraggiungibile. 

Ad oggi dell'unico sopravvissuto all'incidente, non si hanno più tracce, non si conosce né il nome, né l’attuale residenza.

Da quel giorno sono molti i curiosi, affascinati dalle storie di fantasmi, che si sono avventurati da quelle parti, e che giurano di aver sentito sussurri di donna all'interno della villa che intimavano di andare via, altri raccontano di agghiaccianti urla di bambini e ombre scure vicino la finestra, ma è impossibile capire se si tratta solo di semplici suggestioni o invenzioni, oppure di chissà cos'altro.

Con molta probabilità è stato l'incidente occorso ai quattro ragazzi a creare ed alimentare questa leggenda metropolitana, di case in quello stato di abbandono ne è piena l'Italia, ma vale anche il contrario.

In ogni città, in ogni paese e piccolo borgo esistono dei posti avvolti da un alone di mistero a cui nessuno osa avvicinarsi per la paura di essere testimone di strani fenomeni, luoghi abbandonati intorno ai quali si raccolgono racconti da brivido: è ovvio che case disabitate e rovinate dal trascorrere del tempo accendano la fantasia di tutti grazie al loro aspetto inquietante. Ma in ogni leggenda c’è sempre un fondo di verità.

Lunedì prossimo torniamo il Liguria a Rapallo, dove in un antico monastero si consumò un atroce delitto, il cui eco spravvive ancora oggi

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4 Commenti

  1. Sinceramente certi racconti mi lasciano sempre con un punto interrogativo.....sono un po' come san.Tommaso

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  2. Io sono andato anni fa ma nn si poteva entrare

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