Nel fitto buio della notte, quando il mondo è avvolto da un velo di mistero e i contorni delle cose si confondono tra le ombre, il Castello di Giomici si erge imponente, maestoso e avvolto da una strana aura.
Si dice che il castello sia popolato da presenze invisibili, creature che danzano tra le rovine del passato, custodi di segreti sepolti nell'oscurità dei secoli.
Tra tutte le leggende che avvolgono quel luogo, c'è una storia che risuona più cupa e inquietante: quella dello spettro di Gastaldo, un fantasma che, si narra, possieda la straordinaria capacità di scrutare nell'animo umano.
È questa la storia che mi appresto a narrare, una vicenda intrisa di mistero e di tenebra, in cui l'incerto confine tra realtà e leggenda si fa sottile come un filo di ragnatela al vento.
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