Nel buio abbraccio dei vicoli genovesi, dove l'odore di salmastro si confonde con l'eco dei sospiri perduti, si cela un enigma avvolto nel fumo e nell'ombra di un passato tormentato, è qui, tra i vicoli stretti e le case che sembrano custodire segreti millenari, che la leggenda del Fantasma di Vico delle Mele si dipana come una trama intricata da risolvere. E noi siamo qui a raccontarlo.
Nei tortuosi carruggi di Genova, tra l'ombra dei palazzi antichi e il riverbero delle luci gialle dei lampioni, si aggira un fantasma tanto seducente quanto inquietante, non è solo uno spirito errante, ma la stessa incarnazione del desiderio e della perdizione: la mora di Vico delle Mele è una figura misteriosa che seduce i passanti con promesse di piaceri proibiti.
Le sue curve generose e la pelle ambrata attraggono gli sventurati viandanti, catturati dalla sua bellezza enigmatica, ma chi cade nelle sue lusinghe, rischia di perdere più di quanto possa immaginare.
Si racconta che un uomo, attirato nella casa della donna, dopo una notte di lussuria con lei, si svegliò per scoprire che entrambi, donna e palazzo, erano svaniti nel nulla, come un miraggio nel deserto.
Ce ne è un altro, che, ossessionato dalla sua presenza magnetica, la seguì fino alla sua dimora, solo per ritrovarsi improvvisamente abbandonato su una soglia sconosciuta, vestito impeccabilmente come se nulla fosse accaduto, in un luogo dove nessuno aveva mai sentito parlare di lei.
C'è chi racconta che, qualcuno ancora più audace degli altri, decise di portarla con sé, sperando di possederla completamente, ma scoprì a sue spese che lei è solo un'illusione fuggente, che si dissolve nel nulla senza lasciare traccia, come il fumo tra le dita.
In questo intrico di verità e menzogne, una cosa è certa: il fantasma si materializza nella figura di una donna, avvolta in abiti che evocano un'epoca lontana e dimenticata, che si aggira lungo le strade deserte del vicolo quando la luna scompare dietro le nubi.
Ma chi era questa enigmatica donna?
Forse una vittima degli intrighi dei bassifondi genovesi, forse una donna sfortunata incatenata al destino crudele di una città che nasconde più segreti di quanti ne riveli, ma probabilmente la verità è un’altra, perché per i vicoli di Genova si racconta una storia d’amore proibito e tradimento.
La leggenda narra che la mora di Vico delle Mele fosse una nobildonna, colta in un amore proibito con un nobile, e che la loro insana passione li condannò a una sorte eterna: sparirono insieme al loro amore, inghiottiti dall'oscurità dei vicoli tortuosi, lasciando dietro di sé solo una storia di perdizione e mistero.
Si sussurra che il loro fantasma vaghi ancora, una presenza sfuggente che continua a tentare gli incauti con le sue promesse di piaceri terreni, prima di scomparire nel nulla, come un'ombra nella notte genovese e, mentre il mistero si infittisce attorno al suo spirito errante, Vico delle Mele continua a celare i suoi segreti nell'oscurità della notte, dove solo i coraggiosi osano avventurarsi, sospettando che dietro ogni angolo possa celarsi il fantasma di un passato che continua a reclamare vendetta.
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