La canzone del suicidio

La canzone del suicidio


Gloomy Sunday è una canzone scritta nella prima metà del XX secolo che è diventata famosa per la sua melodia malinconica e il suo testo cupo, la storia che racconta parla di un amore perduto e della tristezza che ne deriva. Ma non è solo la musica o il testo ad averla resa famosa, questa canzone è celebre perché uccide.

Gloomy Sunday è una canzone ungherese scritta nel 1933 da Rezső Seress, un compositore dall'anima tormentata, che si dice sia stato ispirato dalla sua stessa storia, pare che fosse stato lasciato dalla ragazza che lo rimproverava per la sua instabilità economica.

Il suo testo cupo, che parla di un amore perduto, l’ha resa celebre al tempo e più avanti la reinterpretazione di vari artisti, tra cui Billie Holiday e Nilla Pizzi, la fece diventare un classico, un lamento struggente che si insinuava nell'anima di chiunque la ascoltasse.

Ma non è solo questo ad averla resa famosa, Gloomy Sunday è conosciuta anche come la canzone del suicidio, per via dell’effetto negativo che la canzone avrebbe avuto sulle persone, spingendole addirittura al gesto estremo.

Si dice che dopo la sua pubblicazione, si verificarono numerosi casi di persone che si tolsero la vita dopo aver ascoltato la canzone: c’è il caso di una giovane donna berlinese che si impiccò con tanto di spartito della canzone che fu trovato ai propri piedi.

Successivamente una donna inglese che sembra aver ingerito una pesante dose di barbiturici mentre veniva riprodotta la canzone, ma soprattutto lo stesso Seress si suicidò l’11 gennaio 1968 gettandosi dalla finestra del proprio appartamento a Budapest.

Forse Gloomy Sunday era solo la colonna sonora di una generazione persa, una melodia che rispecchiava il peso della vita in un'epoca tormentata, o forse c'era davvero si celava una maledizione tra le note, sia come sia, la canzone tutt’ora continua a far emozionare chi ha il coraggio di ascoltarla.


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