Isabella Morra: Poesia e tragedia nel Castello di Valsinni

Nel Castello di Valsinni si intrecciano poesia e tragedia con la figura di Isabella Morra, la giovane, nata in una famiglia aristocratica, trovò rifugio nelle parole ribelli delle sue liriche. La sua vita si consumò in un noir medievale, ma fu solo l’inizio della sua leggenda.

Isabella Morra: Poesia e tragedia nel Castello di Valsinni


Ci troviamo nel cuore della Basilicata, circondati da colline verdi e paesaggi mozzafiato, il Castello di Valsinni si erge maestoso sulla cima di una collina, una testimonianza tangibile dei secoli passati.

Questo castello, risalente al X secolo, è un vero e proprio scrigno di storie, attraverso le sue mura spesse e le torri di avvistamento, ci si immerge nell'epoca medievale, quando questa fortezza era una roccaforte per le famiglie nobili locali.

Ma all’interno delle mura del castello, c'è di più. 

Questo non è solo un luogo di pietra e mattoni, ma un viaggio nel tempo, un tuffo nella storia di una regione che ha visto imperatori, poeti e drammatici eventi.

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Il Castello di Valsinni è avvolto da un'atmosfera strana e misteriosa, influenzata dalla tragica storia di Isabella Morra, una figura del Rinascimento italiano, una giovane poetessa, vissuta tra queste mura, ha lasciato un'impronta indelebile con le sue parole appassionate e la sua tragica fine.

Isabella Morra fu una poetessa degli inizi del XIV secolo che nacque a Favale, vicino a Valsinni, e la sua breve vita, e soprattutto, la sua drammatica morte violenta la legano indissolubilmente alla storia del Castello.

Isabella era discendente di una famiglia aristocratica, ed, essendo stata segregata tra le mura della fortezza, trascorse la sua giovinezza immersa nella cultura e nella letteratura, sviluppando una passione particolare per la poesia.

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Le sue opere, sonetti e canzoni, ci regalano uno sguardo profondo dentro l'animo di una donna che ha vissuto in un'epoca dominata dagli ideali cortesi e dalla politica familiare ed il Castello di Valsinni, sua dimora, divenne il palcoscenico delle sue emozioni e delle sue creazioni poetiche.

Ma a questo punto la storia cambia, se questo fosse un libro, il prossimo capitolo si potrebbe intitolare "Il mistero di Isabella Morra", dove il nero dell'inchiostro si mescola con il rosso del sangue, raccontando la tragica fine di Isabella.

Di notte, mentre l'oscurità abbracciava le mura del castello, la giovane poetessa andava incontro al suo triste destino, la ragazza, che non aveva ancora compiuto ventisei anni, venne uccisa a colpi di pugnale.

Si dice che a compiere l’assassinio fosse stato proprio il marito, secondo altre versioni invece i fratelli, per punirla di una presunta relazione clandestina con il barone Diego Sandoval, Barone di Bollita, un poeta di orine spagnola di qualche anno più vecchio di Isabella, con cui la ragazza aveva stretto una corrispondenza segreta.

Anche se c’è chi sostiene che non solo la sua arte, ma anche la sua anima immortale e che sia ancora intrappolata tra le mura del Castello di Valsinni.
Stando ai racconti popolari, il fantasma della baronessa non avrebbe trovato pace e si aggirerebbe tra le mura del Castello, testimoni raccontano di averla incontrata mentre camminava a piedi nudi sui camminamenti, vestita con un lungo mantello e con il cappuccio a coprirle il volto.

Le pietre del castello, testimoni mute della sua fine prematura, portano ancora i segni di quella notte funesta e percorrendo i corridoi, si possono sentire le voci del passato bisbigliare, chiedendo giustizia per un'anima spezzata. La storia di Isabella Morra è una di quelle storie che si insinuano nella mente come un enigma senza soluzione.


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