La leggenda di Re Laurino e la Rosa d'oro

La leggenda di Re Laurino e la Rosa d'oro


Nel cuore delle maestose Dolomiti, dove le vette scolpiscono il cielo e i boschi raccontano storie antiche, si cela la leggenda di Re Laurino e la Rosa d'oro, in questa terra avvolta dal mistero, faremo un viaggio attraverso un regno incantato di passioni e rimpianti, dove i fiori profumati nascondono segreti e le acque sussurrano il lamento di un amore perduto. Un racconto intriso di romanticismo e redenzione, dove la bellezza delle parole si intreccia con la magia delle leggende trentine, svelando i contorni di un destino intessuto di lacrime amare e rose dorate

Ci troviamo nella suggestiva Valle di Fiemme, dove si racconta, passando di generazione in generazione, una leggenda che parla di Re Laurino, il re delle rose e del suo disperato amore.

Laurino regnava su un regno incantato di giardini fioriti e campi di rose profumate, ma il suo cuore era rapito dalla bellezza di Ondina, una fata delle acque.

Laurino e Ondina vivevano un amore segreto, celato tra i petali delle rose e il mormorio delle acque cristalline, tuttavia, la gelosia di Laurino cominciò a incrinare il loro idillio, perché temendo che altri occhi potessero ammirare la bellezza di Ondina, la segregò nel cuore di una cascata, dove l'acqua diventò il suo velo.

La notte, quando la luna illuminava il regno di Laurino, il re delle rose si pentiva amaramente delle sue azioni per cui, dopo poco tempo, decise di rompere l'incantesimo e liberare Ondina. 

Ma, come spesso accade nelle nostre storie, il destino aveva altri progetti: Ondina, avvolta dalla tristezza e dalla delusione, si era già trasformata in una cascata, i suoi lamenti risuonavano nelle valli.

Re Laurino, nel suo dolore, decise di compiere un atto di sacrificio per dimostrare il suo amore eterno, decise di trasformarsi in un maestoso pino, la cui ombra si stagliava contro le cime delle montagne. 

Una lacrima amara cadde dal pino, atterrando tra i petali della rosa più pregiata, creando così la Rosa d'oro, simbolo della sua penitenza.

La Valle di Fiemme fu testimone di questa struggente metamorfosi, con il pino che osservava silenziosamente il passare del tempo e la rosa che sfoggiava il suo splendore dorato. 

La leggenda di Re Laurino e la Rosa d'oro divenne un racconto intriso di romanticismo e redenzione, simboleggiando la fragilità dell'amore e la bellezza che può emergere anche da atti di pentimento.


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