La Leggenda della Ritorna di Ortona

La Leggenda della Ritorna di Ortona

“C’era una volta una principessa…” questo potrebbe sembrare l’inizio di una bella favola della buonanotte, oppure una bella storia d’amore, ma le storie che raccontiamo sono strane, misteriose e ricche di colpi di scena. E questa non è da meno, questa è la leggenda della Ritorna di Ortona.


Tempo di lettura 3 minuti e mezzo - Puoi anche ascoltare la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto, oppure tramite il Podcast di Amazon

C’era una volta una giovane principessa che viveva nel Castello Aragonese di Ortona, era molto amata dai suoi genitori e benvoluta dalla corte e dal popolo per la sua grazia e la sua generosità.

E proprio il mare è il protagonista della leggenda della bella principessa amata dal popolo: si racconta che un giorno al porto di Ortona approdò una nave e il capitano, un ricco mercante, fu accolto alla corte del re, l’uomo portava con sé prodotti esotici provenienti da tutto il mondo.

Il mercante conobbe la bellissima figlia del sovrano, se ne innamorò perdutamente e da lei fu subito ricambiato, fu un colpo di fulmine, ma senza lieto fine, perchè questa non è una storia d’amore, è un racconto strano e misterioso, pertanto serve un ostacolo che sbarri la strada ai due innamorati.

Il Re non aveva assolutamente intenzione di dare la sua unica figlia in sposa ad un a un lupo di mare, un avventuriero, ma, non volendo mancargli di rispetto, né ferire la sua giovane figlia, gli propose una sfida impossibile da superare.

Promise infatti al mercante di concedergli la mano della figlia solo se gli avesse portato in dono qualcosa di unico, mai visto prima in quelle terre e straordinario.

Il mercante, molto sicuro di sé, partì immediatamente promettendo di tornare al più presto.

Passarono i giorni, che diventarono prima settimane e poi mesi, ma del mercante non ebbero notizie, tutte le mattine la fanciulla si sedeva su di uno scoglio davanti al porto e da li guardava il mare aperto, sperando nel ritorno del mercante, i pescatori che di passaggio la sentivano piangere e invocare “Ritorna, ritorna…” e da quel giorno lo scoglio fu soprannominato “la Ritorna”.

Il mare, mosso a compassione dalle grida strazianti della ragazza, avendo pietà di lei, decise di mostrarle la verità.

Si racconta che una notte un’onda avvolse la principessa e la portò sui fondali, dove giaceva il corpo senza vita dell’amato.

La mattina successiva dal mare affiorarono dei bauli pieni di frutti mai visti prima, erano verdi e tondi e venivano chiamati cervelli di scimmia o Arance degli Osagi e si diceva che chi ne avrebbe mangiato sarebbe stato in grado di compiere imprese impossibili.

Questo era lo straordinario dono per il Re di Ortona.

Della principessa non se ne seppe più nulla, ma ancora oggi, presso il Castello di Ortona, i pescatori giurano di udire i lamenti di una giovane donna nelle notti di burrasca.




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