Lo scoglio dell'eremita a Polignano

Lo scoglio dell'eremita a Polignano


C’è una storia legata a questo piccolo scoglio davanti a Polignano, una di quelle che si tramanda di padre in figlio, tra pescatori e soprattutto credenti, una leggenda che ancora oggi è avvolta dal mistero e che cambia a seconda di chi la racconti.




A pochi metri dalla costa sud di Polignano a mare c’è una piccola isola, poco più grande di uno scoglio, che ha molto da offrire a chi ha la fortuna di andarla a visitare, a partire dalle belle pareti scoscese alternate a grandi massi, che girano tutto intorno all’isola che danno all’intera costa un’aura magica.

Questa è l'isola di San Paolo, meglio conosciuta come lo scoglio dell'eremita, per via di un'antica leggenda che racconta della strana vita di un uomo sconosciuto approdato sulle coste pugliesi quasi per caso. 

C’è una prima immagine: a sud-est dal porto della città, a qualche metro da Largo Ardito c’è un isolotto, poco più grande di uno scoglio e quasi privo di vegetazione. L’isola di San Paolo è disabitata, ma dà al panorama quel qualcosa di magico, che per esempio la città di Monopoli lì vicino non ha.

Altra immagine: l’isola adesso è abitata da un uomo misterioso, in paese si dice che sia un uomo di fede, probabilmente un missionario di ritorno dal pellegrinaggio in Terra Santa, oppure un monaco basiliano in fuga dall’oriente, di certo era in Puglia per diffondere il Vangelo e per riuscire a canonizzare le popolazioni locali.

L’uomo si innamorò dell’isolotto di San Paolo, un posto isolato ma allo stesso tempo vicino alla terra e decise di stabilirsi lì per vivere in solitudine e contemplazione, i pescatori lo vedevano spesso sul suo scoglio intento a pregare, ogni tanto qualcuno approdava sull'isola per portare del pesce o altri generi di prima necessità essenziali alla sua sopravvivenza.

L’ultima immagine ritrae uno dei pescatori che, al ritorno dalla pesca notturna e, prima di approdare al porto di Polignano, si ferma sull’isolotto per dare del pesce all’eremita, ma purtroppo trova solo il corpo esanime.

La comunità di Polignano decide nel 1612 di erigere in onore dell’eremita una cappella commemorativa: la Cappella di S. Antonio Abate, anch'esso eremita e l’isolotto divenne luogo di culto per gli stessi pescatori.

La cappella divenne lazzaretto nel 1837 a causa di una epidemia di colera che colpì la zona e subito dopo la fine della pestilenza, fu distrutta per motivi igienici.

C'è un'altra storia abbastanza strana legata a questo piccolo isolotto e che spiega bene l’amichevole rivalità con il vicino paese di Monopoli, si narra che la bellezza dello Scoglio dell’Eremita fosse così invidiata dai monopolitani, che un giorno decisero di rubarlo trascinandolo.

Questo scoglio posto proprio davanti a Monopoli avrebbe reso la città ancora più preziosa, per cui lo scoglio fu legato con una robusta fune a un asino e, per incoraggiarlo i cittadini urlarono: “Tira ciuccio che lo scoglio viene dalla nostra parte!”

A quel punto i pescatori polignanesi capirono quello che stava succedendo, ma, invece che preoccuparsi, scoppiarono in una fragorosa risata, consapevoli del fatto che l’isolotto non si sarebbe mai mosso dal punto in cui anche oggi viene ammirato, nonostante gli sforzi del povero asino.

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