Il Claustro del tradimento

Il claustro del tradimento


Ci sono storie d’amore che hanno un lieto fine, due giovani si conoscono, si innamorano, magari superano difficoltà, ma poi alla fine coronano il loro sogno, poi ci sono storie dove non c’è il lieto fine, perché le cose vanno male e gli ostacoli sono insormontabili e infine ci sono storie d’amore finte, quelle che nascono perché uno dei due si innamora, mentre l’altro è interessato a prendere qualcosa e, di solito, a essere tradito è il più debole, quello più onesto della coppia. Questa è la storia di un amore tradito, che portò alla devastazione della città di Altamura.




Tempo di lettura 5 minuti - Puoi anche ascoltare la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto

Il Claustro è un tipico spazio architettonico della città del centro storico di Altamura, chiuso su tre lati, rappresenta la simbiosi di varie popolazioni di diversa etnia, chiamate dall’Imperatore Federico II di Svevia nel 1232 per ripopolare la città.

Questo spazio è la rappresentazione pratica, evidente e tangibile della coesistenza pacifica di diverse comunità, anche da un punto di vista religioso, tutte vicino alla maestosa Cattedrale di Santa Maria Assunta, voluta dallo Stupor Mundi, che si dice abbia nascosto in una colonna della chiesa un favoloso tesoro, ma questa è un’altra storia che prima o poi racconteremo.

In questa strana e cosmopolita città voluta da Federico II, ogni claustro ha un nome e ogni nome rimanda a una storia, alcune sono reali, altre appartengono al folklore locale e noi qui siamo interessati a raccontare storie, possibilmente strane e in uno dei claustri si cela una leggenda molto interessante.

Tra i numerosi claustri altamurani ce ne è uno che ricorda di quando, alla fine del XVIII secolo, la città tentò di resistere eroicamente all’assedio di un esercito decisamente più forte, ma dovette capitolare, questo porta il nome di Claustro Tradimento.

Ma partiamo dall’inizio.

E’ il 1799 e sono passati dieci anni dalla Rivoluzione Francese e il vento della libertà e della Repubblica comincia a soffiare in tutta Europa, anche il Re di Napoli e Sicilia, Ferdinando IV comincia ad essere messo in discussione e varie città insorgono contro la Monarchia.

La Rivoluzione Altamurana ebbe luogo nel febbraio del 1799, ispirata ai principi di libertà, uguaglianza e fraternità, ma la risposta dell'esercito borbonico non tardò ad arrivare e fu spietata.

L’esercito guidato dal Cardinale Ruffo, dopo aver preso e sterminato le città di Andria e Trani, si preparò a cingere l’assedio attorno ad Altamura, che era difesa da un esercito impreparato e a corto di munizioni, che contava 150 fucilieri, la Guardia Civica, la Guardia a cavallo e contadini armati di forconi.

La difesa della città fu tuttavia tenace ed eroica, non a caso Altamura è soprannominata la Leonessa di Puglia, ma fu purtroppo vana, molto probabilmente qualcuno aveva tradito e aveva permesso alle truppe borboniche di entrare nella città.

La leggenda racconta che una giovane donna, innamorata di un soldato calabrese, abbia permesso, nella notte tra il 9 ed il 10 maggio, l’accesso al claustro all'uomo e proprio il soldato abbia successivamente fatto entrare gli assedianti, attraverso una porta segreta.

Di questa vicenda non c’è alcun fondamento storico, probabilmente qualche altamurano, ormai sicuro della capitolazione, per aver salva la propria vita, abbia aperto le porte al nemico, ma poco importa.

Il resto è cronaca: Ruffo riservò ad Altamura lo stesso trattamento delle altre città conquistate e per quattordici giorni in città ci fu il terrore, il resto è storia.

Rimane la leggenda di una fanciulla che, nonostante l’orrore che stava vivendo, è riuscita ad innamorarsi e a noi piace più questa versione di quella più probabile del tradimento di un gruppo di abitanti che ormai si vedeva spacciato.

E’ molto più romantico ed affascinante raccontare la storia di una ragazza che coltiva un sogno e, non volendo, rovina la città, che venderla al nemico per interessi personali.




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