Il bosco è un posto affascinante sia per le passeggiate a contatto con la natura, che come luogo del mistero, della suggestione. I rumori dei boschi possono essere gradevoli fruscii di fronde, frullare d’ali di uccelli, oppure spaventose urla quando cala la notte. Questa è la storia del fantasma in carrozza del Bosco Romagno
Tempo di lettura 4 minuti - Puoi anche ascoltare la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto
Il Bosco Romagno è considerato il polmone verde del Friuli-Venezia Giulia, si trova nei tra i paesi Corno di Rosazzo e Cividale del Friuli ed è meta di chi sente l’esigenza di scappare dalla città per rifugiarsi nella natura incontaminata, l’oasi naturale si sviluppa su una superficie di 53 ettari ed è un vero paradiso.
Poi scende la notte e la situazione cambia e non di poco: quello che prima era un paesaggio bucolico, si trasforma con il favore delle tenebre in un luogo inquietante e popolato di fantasmi.
C’è un racconto ottocentesco alla base dei misteriosi avvistamenti all’interno del Bosco Romagno, una breve storia capace di incuriosire e spaventare.
Si racconta che durante la notte di Capodanno del 1850, proprio a mezzanotte, un uomo sconosciuto si aggirava per il bosco a bordo della sua carrozza trainata da dodici cavalli, l’uomo non poteva passare inosservato e, purtroppo per lui, attirò l’attenzione di un gruppo di malfattori che iniziarono a seguirlo per rapinarlo.
In breve tempo l’inseguimento si trasformò in una folle corsa per il bosco ed il cocchiere, per portare in salvo il suo signore, non si curava degli ostacoli a cui poteva correre incontro.
Correre in un bosco al buio e senza rendersi bene conto di dove si stia andando, non è una buona idea, infatti, complici la fretta e la scarsa visibilità, la carrozza ebbe un sussulto, sbandò e cadde in pozzo profondo insieme ai cavalli, al cocchiere ed allo sconosciuto signore e nessuno ne seppe più nulla.
Si narra che da allora e ancora oggi, alla mezzanotte del 31 dicembre nel parco si possa sentire il rumore della la carrozza che corre nel bosco, lo scalpiccio degli zoccoli e le urla del cocchiere fantasma che incita furiosamente i cavalli a correre più in fretta per scappare dai ladroni.
Non tutta questa storia è frutto di fantasia, anzi, il pozzo in questione, che molti raccontano come un senza fondo, esiste realmente in mezzo al parco naturale ed è ora è recintato, ma lo si può visitare mentre si passeggia per il bosco.
Nel corso del tempo ci sono state diverse testimonianze di ragazzi che hanno tentato di lanciare sassi, calare rami o corde, ma nessuno racconta di essere riuscito a toccare terra.
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