Nell’entroterra savonese c’è una piccola cascata nascosta nella boscaglia che è stata testimone di uno sfortunato amore e che più d’uno racconta essere nata per salvarlo. Questa è la storia della Cascata della Donnaiola
Tempo di lettura 4 minuti - Puoi anche ascoltare la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto
La “Cascata della Donnaiola” si trova nascosta dalla fitta vegetazione vicino a Quiliano, nella frazione Molini nell'entroterra savonese ed è una vera meraviglia della natura. Ma, come spesso accade, ogni paradiso ha anche un lato oscuro. Questa è la leggenda della nascita della Cascata della Donnaiola.
Per poter ammirare la cascata si deve essere amanti delle passeggiate in montagna, perché per raggiungere questo piccolo paradiso si devono attraversare ruscelli e boscaglie in un percorso non sempre semplice.
La spettacolare cascata è nascosta nella folta boscaglia e precipita da un dislivello di circa quindici metri, su uno scivolo a fianco di una parete di rocce metamorfiche, in un bel laghetto cristallino a forma quasi perfettamente circolare.
Sull’origine della cascata, in città si racconta una triste storia, che parla di un amore complicato, di fuorilegge e di magia.
In un tempo lontano in paese viveva una bellissima fanciulla di nome Usanna, che si era perdutamente innamorata di un giovane contadino del posto, il suo nome era Pellegrino e da quest’ultimo era ricambiata.
Pellegrino era conosciuto in paese come un bravo ragazzo, ma forse per necessità, o per altri motivi, si era rifiutato di pagare le tasse al castellano Anselmo e per questo motivo fu fatto arrestare.
La pena per questo tipo di reato era la prigione, per cui, dopo l’arresto, venne condotto in catene lungo il sentiero del torrente Danè per essere rinchiuso nel castello di Pomo.
Usanna, distrutta dal dolore, per vedere ancora una volta l’amato, si fece strada nella boscaglia e salì su una roccia sotto il Molino della Danea, ma, per la foga, si sporse troppo e precipitò nel vuoto.
La ragazza stava precipitando e tutto sembrava perduto, quando dalla roccia, come per magia, scaturì un grosso getto d’acqua che formò un piccolo lago in modo da salvare la fanciulla da morte certa.
Da quel giorno quel luogo venne chiamato la Cascata della Donnaiola.
Qualche tempo dopo in paese ci fu una rivolta di contadini a causa delle vessazioni da parte dal castellano, che costrinse Anselmo a fuggire via, i ribelli assaltarono il castello di Pomo e liberarono, tra gli altri prigionieri, anche Pellegrino.
Così i due giovani amanti, proprio come nelle favole, vissero per sempre felici e contenti.
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