Il Miracolo Eucaristico di Lanciano

Il Miracolo Eucaristico di Lanciano


Secondo la leggenda un monaco dell'ordine di San Basilio, mentre celebrava la Messa, ebbe un dubbio sulla presenza reale di Gesù nell'ostia e nel vino e in quel momento l'ostia si sarebbe trasformata carne ed il vino in sangue vivo. Queste reliquie sono ancora oggi conservate nell'elegante ostensorio argenteo di scuola napoletana a Lanciano.



Nelle tante leggende fiorite attorno al mito del Graal, spesso si fa riferimento ad un’antica storia medioevale in cui si narra che un giorno il vino e l’ostia utilizzate per la messa, improvvisamente si tramutarono in sangue e carne, questo accadde durante una funzione nella Chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano a Lanciano, chiesa costruita sopra un precedente luogo di culto dedicato a San Longino, l’uomo che trafisse il costato di Gesù Cristo sulla Croce e legato a molte storie connesse al Graal.

Ci troviamo nel VIII Secolo a Lanciano, vicino a Chieti, città fondata da Solima, compagno di Enea, in fuga da Troia in fiamme e nella Chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano, patroni della città, si compì il primo Miracolo Eucaristico che la Chiesa ricordi.

Si narra che un monaco di rito greco dell’ordine di San Basilio fosse mosso da dubbi sulla reale presenza del Cristo nell’Ostia e nel Vino utilizzati per la funzione e proprio nel momento della benedizione, pronunciate le parole di rito della consacrazione, il pane si tramutò in un pezzo di carne e le gocce di vino rimaste divennero dei grumi di sangue, sotto gli occhi dello stupefatto sacerdote.

Le uniche testimonianze di questo miracolo furono raccontate su una antichissima pergamena risalente alla prima metà del secolo XV, ovvero circa 800 anni dopo l’evento, per cui, con molta probabilità, questa è solo un’altra antica leggenda alla quale possiamo o meno credere, ma la storia ha un’inquietante seconda parte.

Sulle reliquie vennero vari fatti sudi e analisi, anche in tempi recenti, che hanno avuto risultati sorprendenti, in particolare, nel 1970 il Professor Edoardo Linoli, libero docente in Anatomia e Istologia patologica e in Chimica e Microscopia clinica all'Università di Siena, svolse indagini approfondite sulla reliquia e giunse a queste conclusioni:

  • La carne in cui si trasformò l’ostia era veramente carne costituita dal tessuto muscolare striato del miocardio
  • I grumi sono realmente di sangue: l’analisi cromatografica lo dimostra con certezza assoluta e indiscutibile
  • La carne ed il sangue sono certamente di natura umana, ambedue appartenenti allo stesso gruppo sanguigno AB, ciò non significa che siano necessariamente della stessa persona, ma possono appartenere a due individui che hanno lo stesso gruppo sanguigno
  • Le proteine contenute nel sangue hanno uno schema identico a quello del siero-proteico del sangue fresco normale
  • Nessuna sezione istologica ha rivelato traccia di infiltrazioni di sali o di sostanze conservatrici utilizzate nell’antichità allo scopo di mummificazione

Non abbiamo elementi che ci permettano di fissare il giorno, il mese o l’anno preciso in cui questo evento si è verificato, l’unica testimonianza storica molto successiva agli eventi e la tradizione orale inquadrano il fatto entro la cornice dell’ VIII secolo, senza ulteriori precisazioni, ad aumentare il mistero sul Miracolo Eucaristico contribuisce la storia della chiesa dei Santi Legonziano e Domiziano che sarebbe sorta su una più antico luogo di culto dedicata a San Longino, l’uomo che secondo la leggenda portò il Santo Graal in Italia, ma questa è un’altra storia, che in parte abbiamo già raccontato.




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