Il Libro del Cinquecento il grimorio in grado di evocare gli spiriti

Il Libro del Cinquecento il grimorio in grado di evocare gli spiriti


Il Libru du Cincucentu è un antico e leggendario grimorio, un testo di cui si sa molto poco: si dice sia custodito a Ficarra, in provincia di Messina e che contenga oscure formule in grado di evocare spiriti in grado di aiutare chiunque possedesse il libro



Molte sono le storie e le leggende nate attorno ai libri magici, uno di questi è il mitico Libro del Cinquecento, a renderlo particolare sarebbe la sua stessa natura: questo particolare libro di magia conterrebbe formule oscure in grado di evocare spiriti buoni e spiriti malvagi.

Esistono diverse storie che sono fiorite attorno al Libru do Cincucentu, alcune di queste sono totalmente inventate, altre invece sembrano avere un fondo di verità, eppure, come tutte le leggende e le tradizioni più radicate, è molto difficile riconoscere quale sia vera e quale frutto di fantasia.

Il libro sembrerebbe poter evocare gli spiriti, alcuni di questi sono decisamente buoni e possono aiutare il proprietario del libro a superare tutti i problemi, ma in altri casi, le evocazioni possono portare “nell’aldiquà” anche energie malevole e spiriti maligni, in grado di creare non pochi problemi a chi li avesse evocati.

Tra i tanti condizionai, quello che è certo (e molti catanesi lo possono testimoniare) è che il Libro non sarebbe del tutto frutto di fantasia, ancora oggi, in molti paesi della Sicilia, si tramandano leggende relative al testo. 

La leggenda del libro è molto antica, le prime testimonianze lo collocano a Gerusalemme attorno al 1000 a.C., si narra che venne ritrovato all’interno del sepolcro di Re Salomone, non si sa se il manoscritto fosse contemporaneo al Re, oppure fosse scritto in un periodo precedente, per questo motivo lo si data in quel periodo. 

Possedere questo libro avrebbe aperto al proprietario una porta verso l’oscuro, poiché all’interno si dice ci sarebbero formule ed incantesimi volti ad evocare demoni e spiriti, ma anche il gravoso onere di tenerli sotto controllo.

Il manoscritto anticamente era chiamato Libro del Comando, perché con esso si potevano piegare gli spiriti al proprio volere, era molto grande e rilegato in pelle e con talismani e pentacoli incisi in rilievo sulle pagine, oltre che sulla copertina.

Il libro, dopo essere stato trafugato dalla tomba di Re Salomone, approdò, non si sa come, sulle coste della Sicilia e per anni fu custodito nella città di Catania, per poi essere spostato nel più sicuro paese di Ficarra, un paesino medievale che conta 1400 abitanti.

Difficile stabilire quanto ci sia di vero o storicamente attendibile riguardo l’esistenza del Libro del Cinquecento. L’unica cosa certa è che le sue origini sono millenarie

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