Agata, il fantasma innamorato del Castello di San Pietro in Cerro

Agata il fantasma innamorato del Castello di San Pietro in Cerro


San Pietro in Cerro è un piccolo e tranquillo comune medioevale nelle pianure piacentine dove nelle ore più buie lo scricchiolio dei passi e le luci che si accendono improvvisamente, turbano le notti degli ospiti del castello. Il paese fu teatro di una drammatica storia d’amore e morte ed il fantasma di Agata vaga ancora oggi, disperata alla ricerca del suo perduto amore.



Tempo di lettura 4 minuti - Puoi anche ascoltar la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto

Il paese di San Pietro in Cerro si trova nel cuore della Val d'Arda in Emilia, a pochi chilometri da Busseto, vicino a Piacenza e a due passi dal confine con le province di Parma e Cremona; il Castello, costruito sui resti di uno più antico, venne fondato nel 1460 da Bartolomeo Barattieri, ambasciatore di Piacenza presso la corte di Papa Giulio II della Rovere.

Si racconta che, agli inizi del XVI secolo, Agata una giovane ed affascinante fanciulla vivesse nelle terre attorno al Castello di San Pietro in Cerro, prestando servizio presso i Conti Barattieri. 

La ragazza si era innamorata di uno scudiero da cui era ricambiata ed i due ben presto decisero di coronare il loro sogno d’amore, annunciano il prossimo matrimonio. 

Un nobile del luogo geloso per essere stato respinto da Agata, appreso delle prossime nozze e, volendo aver la ragazza tutta per sé, si fece forte del suo titolo per farla sua, ma lo scudiero, capite le intenzioni dell’uomo geloso, fu colto da un impeto di rabbia e si vendicò uccidendo il nobile nel sonno.

Quel gesto non rimase impunito: lo scudiero fu subito catturato e, a seguito di un processo sommario, venne giustiziato mediante impiccagione nella pubblica piazza a Piacenza.

Agata, distrutta dal dolore, disperata per aver perso definitivamente il suo amore, decise di farla finita gettandosi dalla torre del Castello di San Pietro in Cerro.

Fin qui nulla di diverso da una classica storia d’amore finita male, una favola senza il lieto fine, come ce ne sono tante, ma la leggenda non finisce con la morte di Agata, piuttosto inizia con questa.

Da quel momento pare che la sua anima aleggi nel castello ed è lo stesso attuale proprietario del castello, Franco Spaggiari, a garantire la presenza nel castello del fantasma, raccontando le sue esperienze personali.

Franco racconta di luci che si accendono e si spengono da sole, con l’elettricista che garantisce sul buon funzionamento del quadro elettrico e l'assenza di possibili contatti, oppure oggetti che cadono senza un apparente motivo.

Ma non solo, spesso si ha la sensazione di non essere da soli nelle stanze davanti al camino, oppure dietro alla finestra in camera da letto, quella che si affaccia sul piazzale dove la giovane donna si gettò.

E ancora Franco ricorda che una sera il custode, dopo il consueto giro di perlustrazione, tornò spaventato da qualcosa che aveva visto, senza rivelare mai la causa di tanta paura.

Più di un turista nel tempo ha raccontato di aver percepito presenze nel castello, ma bisogna distinguere, perché molte persone nei secoli morirono nelle prigioni, ma Agata non è uno spettro maligno, si dice invece sia uno spirito buono ma triste, che vaga in eterno innamorata del suo promesso sposo, di un matrimonio che non si farà mai…



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