Il Gorgo della Sposa a Trecenta

Il Gorgo della Sposa a Trecenta


A Trecenta, vicino Rovigo c’è una riserva protetta ed all’interno c’è un piccolo lago che nel XIII secolo è stato il teatro della morte di una giovane sposa, uccisa misteriosamente forse per amore, forse per giustizia o per una semplice casualità. Questa è la storia, o le storie del Gorgo della Sposa



Prima di raccontare la leggenda diamo uno sguardo alla zona in cui ci troviamo: i Gorghi di Trecenta sono cavità naturali, alimentate dalle sorgenti di un vecchio ramo del Po, che, con il passare del tempo, hanno formato svariati piccoli laghetti.

Il più grande e, senza dubbio, il più affascinate tra questi laghetti è il Gorgo della Sposa che prende il nome da una fanciulla che nella seconda metà del 1200 ci morì dentro in circostanze misteriose.

La giovane era stata promessa sposa ad un ricco signore con un matrimonio combinato dalla famiglia, ma la ragazza era innamorata di un giovane del posto, bello ma povero e, devastata dal dolore e disperata per non essere riuscita a contrastare la volontà della famiglia, preferì farla finita, lanciandosi con la carrozza nelle acque del gorgo mentre si stava recando alla cerimonia.


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Da allora si racconta che nelle notti più buie e fredde, passando vicino al Gorgo, si possano udire pianti e gemiti, questi sono i sospiri del fantasma della giovane promessa sposa che ricorda la sua sofferenza.

Una favola senza lieto fine.



Esistono altre versioni della leggenda, un’altra racconta di una coppia di sposi appena uniti in matrimonio, morti in quelle acque a causa del ribaltamento della carrozza che li trasportava.

Si racconta che i due stessero andando in una taverna nelle vicinanze del laghetto quando, improvvisamente, i cavalli imbizzarriti per motivi misteriosi, si lanciarono al galoppo sulle strette e sterrate strade di campagna, cadendo nello specchio d’acqua non riuscendo a fare una curva stretta. 

Così la carrozza sprofondò nel lago, portando con sé i cavalli, la carrozza e la sposa.

Alla tragedia sopravvisse, si dice per volere divino, solo il marito, in quanto in paese si mormorava che la neo-sposa non fosse stata sempre fedele. 


Non si sa con certezza se queste storie siano accadute realmente oppure siano il frutto del folclore locale, ma non c’è dubbio che aumentino il fascino di un luogo misterioso e bellissimo



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