A fèmn e tàmborr, il fantasma col tamburo di Monopoli

A fèmn e tàmborr, il fantasma col tamburo di Monopoli


Le storie di fantasmi affondano le radici nella cultura popolare, in episodi accaduti nel corso della storia di un popolo e poi colorati di un alone di mistero sempre più fitto con l’andare dei secoli. Ne è un esempio la storia della “fèmn e tàmborr”, ovvero la donna con il tamburo di Monopoli




A chi non è capitato di perdere la cognizione del tempo quando da ragazzi si giocava a giocare a pallone in strada e di essere richiamati dai nostri genitori, soprattutto le madri – in maniera più o meno colorita. 

Succede anche a Monopoli, ma le madri per convincere i bambini erano solite dire cose del tipo: “Non fate tardi se no esce la signora con il tamburo che vi prende e vi porta via!” Andiamo a scoprire chi è la Donna col Tamburo di Monopoli.

Ci troviamo nel XVII secolo a Monopoli, nel castello di Carlo V, voluto dall’omonimo Imperatore e costruito durante la dominazione spagnola (tra il 1530 ed il 1713), faceva parte del sistema di fortificazione costiera voluto in Puglia per contrastare l’avanzata dell’Impero Ottomano.

La leggenda del castello, nota tutti quelli che abitavano nel centro storico vicino al porto in zona Castello, probabilmente nasce durante il 1600 ed è stato tramandato oralmente dai pescatori della zona e destinato a diventare celebre e attrarre curiosi e cercatori di fantasmi, stiamo parlando della storia della Dama con tamburo.

Secondo questi racconti nel castello un tempo abitava una dama spagnola, che viveva separata dal marito, che, partito per mare, ma non aveva fatto ritorno.

Si dice che la sua imbarcazione fosse naufragata non lontano da Monopoli, nel famoso Porto Aspergo, che si narrava fosse un luogo misterioso, difficilmente accessibile e dove molte navi erano affondate in maniera inspiegabile.


La donna attese per molto tempo il ritorno del marito, finché capì che la sua attesa era vana: il consorte non sarebbe più tornato, era sconfortata, ma non perse la speranza: iniziò a suonare un tamburo per indicare la strada di casa alla nave del marito.

Tanta era la disperazione della donna, che, alla sua morte, il suo spettro ha continuato a suonare il tamburo. 

Molti sono i pescatori che affermano di udire i colpi di tamburo provenire dal castello, mentre all’alba rientrano in porto, dopo la notte di pesca ed il suono pare provenire da sopra un balcone del maniero che si affaccia sul mare.


Non solo, alcuni sono stati testimoni di un’apparizione e sono sicuri di aver visto una figura femminile in abito bianco, la stessa sagoma spettrale sarebbe stata avvistata anche lungo il Molo Margherita a spaventare coppie di giovani per preservare la castità delle fanciulle monopolitane.

La leggenda della Dama col tamburo ha accompagnato la vita di molti abitanti di Monopoli, che venivano ammoniti dai genitori dal non avvicinarsi troppo al Castello ed è stata tramandata di generazione in generazione e gli abitanti sperano che un giorno il famoso tamburo smetta di battere e che la dama finalmente trovi la pace con il suo consorte perduto.

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