Villa de Vecchi, storia della maledetta Casa Rossa

Villa de Vecchi, storia della maledetta Casa Rossa


Ad H.P. Lovecraft sarebbe piaciuta: La Casa Rossa, anche se oggi rossa non lo è più, è il soprannome di Villa De Vecchi, fatta costruire da Felice De Vecchi figura rilevante del Risorgimento Italiano, tra il 1854 ed il 1856 come sua residenza estiva, è una stupenda tenuta ottocentesca, ormai in rovina, ma quello che a noi più interessa, è una casa stregata




Questa è la storia di una dimora da fiaba, costruita in mezzo ai boschi, residenza estiva del Conte che ne aveva influenzato l’architettura con la sua passione per l’Oriente, in una delle 7 case italiane più infestate dai fantasmi.

Ci troviamo in Lombardia, a Vasassina, provincia di Lecco, più precisamente in località Cortenova nella frazione di Bindo ed in mezzo ad un bosco di 130 ettari, a metà del 1800, fu costruita questa dimora sontuosa, si calcola che De Vecchi spese una cifra astronomica per il tempo, circa 44 mila lire, per far sorgere la residenza dotata di ogni confort e lusso disponibile.

Ma alla morte del nobile la villa venne abbandonata e da quel momento, lasciata alla mercè dei vandali, ha perso il colore vermiglio dei muri esterni – da cui prende il nome – e si è velocemente trasformata in un rudere diroccato.

Ed i ruderi diroccati attirano molte storie di fantasmi.

Una di queste, forse la più famosa, narra che il Conte De Vecchi fece costruire la villa sulle montagne pensando che fosse un ambiente salutare per la guarigione della figlia molto malata, ma un giorno trovò la moglie morta in circostanze misteriose con il volto sfigurato e nessuna traccia della figlia.

Si dice che il Conte cercò la figlia per settimane nei boschi circostanti, senza però trovarne traccia, e così, distrutto dal dolore, si uccise. 

La leggenda vuole che l’anima della figlia scomparsa viva ancora tra quelle mura e, alcune sere, chi abita nelle vicinanze di Villa De Vecchi sostiene ascoltare il suono di un pianoforte provenire dall’interno. È la bambina che suona.

Chi assassinò la moglie del Conte? E per quale motivo? Il suo trascorso nella Guardia Nazionale c’entra qualcosa? Le cronache dell’epoca, secondo parlarono di un omicidio-suicidio e di una maledizione legata ad una giovane fanciulla. 

Che fosse proprio la figlia del Conte De Vecchi?


La realtà è molto più semplice: il conte morì per cause naturali ancora giovane, pare a quarantasei anni, lasciando due figli maschi, nella sua biografia non c’è traccia di figlie femmine, ma la leggenda è più forte della verità ed è preferibile credere che in quella magnifica villa, viva davvero il fantasma di una fanciulla innamorata del pianoforte.

Pertanto si tratta solo suggestione. Forse, ma nella villa c’è davvero un vecchio pianoforte a coda, anche se ormai è completamente distrutto dai vandali.

La storia si sovrappone alla leggenda e all’occulto: si dice che attorno agli anni ’20 del Novecento un oscuro occultista britannico, Aleister Crowley, abbia soggiornato per alcune notti a Villa De Vecchi, ed il soprannome di “Casa Rossa” non deriverebbe dal colore della pietra con cui era costruita la casa, ma dal colore del sangue che scorreva durante oscuri riti di magia sessuale praticati da lui e dai suoi adepti.

E fu proprio durante uno di questi rituali orgiastici nella casa che, invocando il Demonio, questi apparve e si impossessò di uno dei seguaci di Crowley: costui, in preda ad una possessione demoniaca, uccise dilaniando a mani nude tutti gli altri adepti. 

La scena che si presentò alla polizia giunta sul posto era tanto raccapricciante che gli agenti non riuscirono neppure a ricostruire i cadaveri. 

L’indemoniato colpevole della strage, non fu più ritrovato e di lui, o lei, non si seppe più nulla.

I segreti di Villa De Vecchi negli anni hanno attirato, oltre a curiosi (e purtroppo anche ai vandali), gruppi di studiosi interessati al paranormale che hanno rilevato numerose anomalie sia all’interno che all’esterno della villa, in particolare si racconta di misteriose figure biancastre che si materializzano dentro la casa, più di un testimone ha visto la figura bianca di quello che sembra una giovane donna.


Dietro queste storie, vere o inventate che siano – l’ultimo custode di Villa De Vecchi ha categoricamente smentito tutte le voci – purtroppo ci sono cimiteri silenziosi non molto lontani dove riposa lo spirito di queste rovine di un passato glorioso, ma ora abbandonato a se stesso. 

Sono luoghi dimenticati, impossibili da nascondere, ma che quasi nessuno guarda più.

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