Se dovessimo fare una classifica delle persone più sanguinarie e violente della storia, senza ombra di dubbio sarebbe dominata da personaggi maschili, ma il primo posto spetta di diritto ad una giovane donna, le cui ignobili gesta hanno ispirato racconti, libri e film, stiamo parlando di Erzsébet Báthory, l serial killer più spietata di tutti i tempi
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Questa storia inspiegabile, non ha alcun particolare mistero, è piuttosto la cronaca documentata della follia sanguinaria della Contessa Erzsébet Bathory, e di ciò che accadde nel castello di Csejthe tra la fine del quattordicesimo e l’inizio del quindicesimo secolo, l’unico mistero è il motivo per il quale si scatenò questa follia.
Nata nel 1560 da George e Anna Bathory in Ungheria e cresciuta in Transilvania, Erzsébet proveniva da un’importante casata, una famiglia facoltosa e potente, nella quale scorreva una vena di follia: molti membri della casata furono affetti da schizofrenia e altri disturbi mentali.
Erzsébet si sposa molto presto, nel 1575, e nel giro di dieci anni è madre di quattro figli, ma data la continua lontananza del marito, Erzsébet non è assolutamente fedele - pare che tra i due ci fosse un patto che gli permettesse di essere padroni del loro tempo libero purché risultassero marito e moglie nelle occasioni ufficiali e ogni volta che lui fosse rientrato in maniera stabile al castello.
Questo equilibrio particolare crea una sintonia morbosa tra i due, testimoniata da lettere nelle quali si raccontano cosa succede nelle loro vite extraconiugali.
Ma questo non è ancora nulla.
Erzsébet presto si accorge di soffrire di violenti cambiamenti d’umore e terribili emicranie e di trovare sollievo e pace solo dopo aver picchiato a sangue qualsiasi servitore reo di aver commesso un errore, un errore qualsiasi indipendentemente dalla gravità.
Leggenda vuole che la donna, grazie al suo servitore Thorko ed a due domestiche Darvéla e Dorottya Szentes si iniziò alle pratiche magiche occulte, Erzsébet ricevette in dono da uno stregone venuto da terre lontane una pergamena, sulla quale c'è scritto con il sangue un sortilegio del dio Isten, tale incantesimo promette salute, lunga vita e protezione.
Da aristocratica narcisista e vanitosa qual’era, Erzsébet era solita cambiare abbigliamento anche sei volte al giorno, e passerà ore ad ammirare la propria bellezza in numerosi specchi e soprattutto ad utilizzare ogni tipo di unguento e preparato che possa mantenere giovane e pallida la sua pelle.
Si racconta che un giorno, dopo aver ferito una serva, si sporcò la mano con alcune gocce di sangue, da allora Erzsébet, ossessionata dall’idea di invecchiare e perdere la sua bellezza, si convinse che il sangue della malcapitata l’avesse fatta ringiovanire.
A questo, dunque, servirono i numerosi delitti di cui si macchiò: procurarsi giovani vittime per ricavarne vasche piene di sangue dove fare il bagno e restare eternamente giovane.
Per ottenere materia prima sguinzaglia il suo fedele servitore a cercare giovani donne, con la scusa di offrire loro un lavoro presso il castello, le ragazze adescate dopo un periodo in cui sono utilizzate come serve, vengono picchiate ripetutamente per inezie e rinchiuse nelle segrete del castello.
La Contessa impartisce ordini ed assiste, anche se si dice che spesso intervenisse in prima persona, a percuotere le sventurate, i corpi tumefatti e gonfi sono tagliati con rasoi e bucati con punteruoli e il sangue che sgorga viene raccolto in bacinelle, per essere utilizzato da Erzsébet per il suo folle sogno.
Le lettere private della Contessa (lingua originale) |
Si dice che 600 furono le vittime - anche se gli storici propendono per un numero tra le 100 e le 300 - nel silenzio, poiché i contadini non osarono mai muoversi contro la Contessa, per timore di pesanti repressioni nel sangue, visto il blasone della casata, ma quando a sparire fu una fanciulla d’alto rango, il re di Ungheria decise di muoversi e organizzò una spedizione segreta.
Lo spettacolo che i soldati si trovarono davanti era raccapricciante ma la contessa non fu catturata subito, forse preavvertita, era riuscita a scappare, ma non andò lontano, altri raccontano che gli inviati dell’imperatore colsero sul fatto la Báthory mentre torturava alcune ragazze.
Durante il processo emersero le atrocità compiute in quel castello e la pena fu la morte – ma solo dopo dolorose torture – per quasi tutti, solo la Contessa fu risparmiata la vita per rispetto del suo rango, ma fu murata nella torre del castello degli orrori, e non ebbe più alcun contatto con l’esterno né possibilità di parlare con nessuna persona.
Il 18 agosto 1614, Erzsébet Báthory fece testamento e tre giorni dopo spirò e fu seppellita nella chiesa di Čachtice, ma sopravvisse alla sua morte nelle leggende popolari, la sua immagine divenne quella di una donna-vampiro che faceva il bagno in tinozze colme di sangue umano per riacquistare la freschezza della pelle, per mantenere quella giovinezza che, di giorno in giorno, diveniva più lontana.
Come detto molto probabilmente le sue vittime sono state più di 600, ma di molte ovviamente non venne mai ritrovato il corpo, comunque la contessa Bathory passò alla storia con il triste primato di più grande serial killer femminile di ogni tempo.
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