Ombre nell'acqua: Il mistero del Lago di Varano

Ombre nell'acqua Il mistero del Lago di Varano


Nel buio dei segreti del Lago di Varano, le acque nascondono storie senza voce, tra le colline pugliesi, il mistero si svela, come le pagine di un thriller. Indagare sulle leggende, scoprire l'invisibile, è sfidare il lato oscuro della bellezza,

Il Lago di Varano è un suggestivo specchio d'acqua vicino al Parco Nazionale del Gargano ed è caratterizzato da acque cristalline e circondato da una ricca flora e fauna, il lago offre un habitat naturale unico. La sua presenza tranquilla e la connessione con la natura fanno del Lago di Varano un luogo di serenità e contemplazione.

Secondo gli storici, la nascita del lago risale circa all’anno mille e si è formato grazie alle correnti del mare che hanno trasportato e accumulato i detriti portati dai fiumi, chiudendo l’insenatura marina e seppellendo la città di Bayranum, ma sulla scomparsa di questa città si riportano strane e misteriose leggende.

Si racconta che tanti anni fa, al posto di quello che è oggi il Lago di Varano, esistesse una città chiamata Uria, che era governata da Re Tauro, un tiranno crudele e violento, come tutto il suo popolo. 

Il lato oscuro del sud italia


Una popolazione dai comportamenti talmente violenti e perversi che scatenarono l’ira di Dio, che, infastidito da tanta malvagità, per punire gli abitanti di Uria, riversò un diluvio che sommerse la città e che distrusse quasi tutto.

Si racconta che dopo un’ennesima notte di festa, la città venne inondata dalle piogge e che solo una ragazza si salvò.

La giovane si chiamava Nunzia, era una fanciulla che abitava appena fuori dal centro abitato ed era descritta come una ragazza dal cuore semplice e gentile, che trascorreva le sue giornate pregando, lavorando e passando il suo tempo insieme al suo innamorato.

Quella notte Nunzia, stava raggomitolando del filo da tessere, quando vide l'acqua avvicinarsi sempre più vicina alla sua porta e, vedendo il suo promesso sposo in pericolo, lanciò il gomitolo tra le acque per salvarlo, gridando: “Fermati qua!”.

Sfortunatamente questo gesto non impedì la morte dell’amato, ma riuscì a fermare il diluvio.

Il mattino dopo Nunzia era l'unica che si era salvata dalla catastrofe e al posto di Uria, si trovò davanti le placide acque del lago di Varano e dell’empia città non era rimasta traccia.

Si dice che l’anima di Nunzia continui ad aleggiare tra le acque del Lago di Varano e che, in certe notti, si senta ancora il suo lamento straziante per l’amore perduto.

Una piccola chiesa, la Chiesa dell’Annunziata del Crocifisso di Varano, solitaria nella campagna pugliese piena di orti e ulivi, svetta sullo specchio del Lago di Varano, a testimonianza di ciò che resta di Bayranum, o Uria nella nostra storia.


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