La leggenda dei fantasmi del castello di Macereto

La leggenda dei fantasmi del castello di Macereto


Nel buio silenzioso del Castello di Macereto, si celano ombre che sfidano il passare del tempo, la leggenda di questi fantasmi avvolge le sue pietre antiche, narrando storie di presenze invisibili e sussurri oltre la realtà. Tra le mura millenarie, il confine tra reale e soprannaturale si dissolve, dando vita a una saga di spiriti erranti e presenze spettrali che, secondo la leggenda, continuano a danzare nel crepuscolo, custodi di segreti sepolti nei secoli.

Il Castello di Macereto, immerso nella pittoresca campagna italiana, è un gioiello architettonico che affonda le sue radici nel Medioevo, costruito con pietre che raccontano secoli di storia, questo imponente edificio testimonia le epoche che hanno plasmato il suo destino.

Fondato nel XII secolo, il castello serviva originariamente come baluardo difensivo, una fortezza impenetrabile posta a guardia di antichi confini, nel corso dei secoli, ha subito trasformazioni, divenendo residenza nobiliare e centro culturale.

L'architettura del castello è un affascinante connubio di stili, con torri maestose che svettano contro il cielo e cortili lastricati che raccontano storie di nobili e cortigiani, le sale imponenti, decorate con affreschi risalenti al Rinascimento, risuonano ancora dell'eco di banchetti sontuosi e intrighi di corte.

Queste mura custodiscono segreti e leggende, si racconta di fantasmi che vagano tra le stanze deserte del castello, strane storie che danno alla rocca un atmosfera austera e carica di mistero.

I fatti che si dice abbiano dato vita alla leggenda dei fantasmi del Castello di Macereto, sembrerebbero riferirsi a qualcosa di terribile accaduto nel XV secolo.

Sono due in particolare le storie che sarebbero all’origine delle presenza all’interno del castello ed entrambe hanno come protagonisti guerrieri, forse cavalieri, medioevali.

Secondo questa versione della storia, tutto cominciò l’omicidio di Vitellozzo Vitelli, un nobile condottiero originario di Città di Castello, noto per la sua abilità militare e le sue imprese durante le tumultuose guerre dell'epoca, ad opera di Cesare Borgia. 

Vitellozzo, dapprima alleato del giovane Borgia, insieme ad altri condottieri, cercò di opporsi alle ambizioni territoriali del figlio di Alessandro VI. 

Ma il destino per lui aveva piani diversi, sfortunatamente la congiura fu scoperta, Vitellozzo con i suoi compagni furono traditi e nella "Notte dei Cesarei" furono catturati e giustiziati brutalmente.

Da allora figure misteriose si muoverebbero all’interno del castello come un vero plotone militare e sarebbero proprio le anime dei congiurati, gli spettri che ancora oggi abitano il castello di Macereto che sarebbero state anche protagoniste di numerose apparizioni.

Il luogo in cui sarebbero apparse a curiosi e abitanti dei paesi circostanti ha un nome che non fa che contribuire alla sensazione di inquietudine inevitabilmente suscitata da questi racconti: viene chiamato Poggio delle Forche, forse a indicare un posto in cui venivano effettuate esecuzioni capitali. 

Secondo altri racconti, l’origine delle apparizioni avrebbe origine dal XV secolo, in un tempo di incursioni e saccheggi un manipolo di combattenti avrebbe difeso strenuamente il castello da un assalto nemico, pagando con la vita, sarebbero proprio questi valorosi soldati ad abitare ancora il castello. 

Il loro aspetto è terribile perché non è quello di uomini, ma di spettri o scheletri, con occhi scavati e ossa in vista, si manifesterebbero di notte, scendendo le scalinate dell’edificio in file di due, pronti ancora a difendere la fortezza.


Posta un commento

0 Commenti