Tresenga e la leggenda del lago rosso

Tresenga e la leggenda del lago rosso


Le storie che raccontiamo non narrano solo la vita, o più spesso la morte, di personaggi in carne ed ossa, non sono sempre le persone a essere protagoniste di strane storie così incredibili da sembrare romanzi o la sceneggiatura di un film. 


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Ci sono anche dei luoghi strani e misteriosi che diventano protagonisti delle leggende o dei romanzi ed il primo attore di questa strana storia che non tutti conoscono è una lago particolare. Questa è la leggenda del lago rosso di Tovel.

Il lago di Tovel è un incantevole specchio d’acqua in Val di Non, è aggrappato a 1178 metri, ha una superficie di 370 mila metri quadrati ed è un posto incantevole: acqua verde e blu, un’incredibile varietà di colori e le montagne che si riflettono sull’acqua danno vita ad uno spettacolo unico.

Ma ogni paradiso ha un lato oscuro e questo incantevole lago non fa eccezione.

Fino a poco tempo fa le acque cristalline del lago, durante le giornate estive, soprattutto nella baia a sud ovest del lago si tingevano di rosso, questo è dovuto ad uno strano fenomeno naturale, la fioritura dell'alga Tovellia sanguinea, ma le credenze popolari hanno dato vita ad un’affascinante leggenda.

Nel paese di Ragoli, in Val Rendena al di là delle montagne della Val di Tovel, viveva la bellissima principessa Tresenga, unica figlia del re, quando questi morì, il popolo era preoccupato del fatto che, se la principessa si fosse sposata, tutto il regno sarebbe diventato proprietà di un altro sovrano e sarebbe stata la fine del paese.

Tresenga era una giovane bellissima e molto desiderata, aveva molti pretendenti, sia per la sua bellezza, ma anche perché sposandola avrebbero potuto prendere possesso delle sue terre.

La giovane era talmente legata a Ragoli, che decise di seguire il volere popolare e promise di non sposarsi mai, ma la principessa era giovane e bella e, come detto, attirava l’interesse di tutti i principi dei regni confinanti.

Uno in particolare, Lavinio, l’arrogante Re di Tuenno, tentò più volte di conquistare il cuore di Tresenga, sia con doni magnifici, che con mazzi di fiori. 

Per quanto Lavinio si sforzasse, la risposta della principessa era sempre un cortese, ma secco rifiuto, ma l’orgoglio del Re di Tuenno, non prevedeva un no come risposta, così, accecato dalla rabbia, radunò il suo esercito e partì per distruggere Ragoli.

Interrogato sullo scegliere tra la guerra e veder Tresenga sposata con Lavinio, il popolo di Ragoli decise di difendere l’onore della giovane e si preparò a respingere l’attacco.

Gli abitanti di Ragoli marciarono dalle montagne fino alle sponde del Lago di Tovel e qui trovarono l’esercito del re Lavinio, iniziò così una sanguinosa battaglia che durò diversi giorni.

Nonostante gli abitanti di Ragoli fossero determinati a difendere il loro regno e la loro Regina, l’esercito di Tuenno, che era più forte e più preparato militarmente, ebbe la meglio e li uccise tutti barbaramente sulle sponde del lago.

Anche la bella Tresenga, che aveva deciso di combattere accanto al suo popolo, fu trucidata e il suo sangue e quello dei suoi soldati si riversò nelle acque del lago di Tovel e le colorò di un macabro rosso.

Da quel giorno in occasione dell’anniversario di quella battaglia, le acque del lago di Tovel si colorano di rosso e c’è chi giura di aver visto, nelle notti di luna piena, la triste figura della Regina Tresenga vagare sospirando sulle rive del lago.


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