La leggenda del Ponte del Diavolo di Paola

La leggenda del Ponte del Diavolo di Paola


Il Santuario di San Francesco da Paola vicino a Cosenza è un luogo di grande interesse storico, ma è anche un posto affascinante che mescola sacro e leggende, misteri e misticismo e il Ponte del Diavolo è il posto dove si concentrano le storie più strane e incredibili.




La via dei Miracoli, il centro del Santuario, è un percorso che si snoda tra episodi della vita del santo e leggende che col tempo non perdono fascino, anzi lo aumentano, sono i racconti dei miracoli di Francesco, sono le storie che si raccontano ai bambini fin da piccoli come favola della buonanotte e le storie più interessanti sono legate al Ponte del Diavolo.

Costeggiando il torrente Isca che attraversa la vallata di Paola e che scorre di fianco al Santuario di san Francesco, si giunge ad un ponte che, almeno apparentemente, non ha nulla di strano e particolare, ma questo è il Ponte del Diavolo di Paola. 

Si racconta che San Francesco di Paola, vissuto nel XIII secolo e fondatore dell'Ordine dei Frati Minimi, volesse realizzare, nelle vicinanze della cittadina di Paola un ponte che attraversasse un torrente. 

Non riuscendo a terminare la costruzione del ponte, a causa della mancanza di mezzi idonei, il Santo decise di chiedere aiuto al Diavolo, che si offrì di terminare l’opera in cambio dell’anima di colui che per primo avrebbe attraversato il ponte.

La storia per i lettori più attenti non è nuova e si sviluppa più o meno secondo lo stesso copione: i due si mettono d’accordo, il Maligno si fa carico della complicata costruzione in cambio dell’anima del primo che attraversa il ponte.

Una volta che il ponte è terminato, il Diavolo si reca dal suo mecenate a reclamare il compenso, ma a questo punto San Francesco, non volendo sacrificare l’anima di nessuno, fosse pure un viandante di passaggio, fece in modo che il primo essere ad attraversare il ponte fosse un cane, riuscendo a ingannare il Demonio.

Il Diavolo, sentendosi truffato, si adirò ed ingaggiò una violenta lotta con Francesco per vendicare l'affronto subito: tirò un calcio al parapetto di sinistra, dove è ancora visibile un buco, poggiando la mano sulla parete opposta dove sarebbe rimasta la sua impronta. 

Ma ovviamente ne uscì sconfitto.

C’è un’altra leggenda legata al ponte che ne spiegherebbe l’origine del nome, questa storia racconta di un miracolo ed è nata leggendo le carte del processo di canonizzazione di San Francesco.

Nuovi studi hanno provato che il ponte fosse precedente al XIII secolo, ovvero costruito prima della nascita di San Francesco da Paola, pertanto secondo questa versione il nome di Ponte del Diavolo sarebbe legato ad un'altra storia.

Si narra che un giorno alcuni fedeli si stessero recando dal futuro Santo e, mentre passavano vicino alla riva del torrente Isca, avvenne uno smottamento che fu attribuito al Demonio.

I fedeli erano in trappola, poiché si trovavano in fondo alla gola, bersagliati dalle pietre che piovevano dall’alto, ma la minaccia più grave era un macigno che si stava per staccare e, precipitando a valle, li avrebbe uccisi tutti.

Fu in quel momento che accadde il miracolo.

San Francesco, usando la forza della fede, arrestò il grosso masso che, posto in posizione precaria, stava per travolgere i fedeli. 

Ancora oggi il “Macigno pendulo”, sfidando la legge di gravità, oscilla senza mai cadere.

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