Il mistero della Montagna Spaccata di Gaeta

Il mistero della Montagna Spaccata di Gaeta


Benvenuti a Gaeta dove antiche leggende di pirati turchi si mescolano a storie di Santi e non solo ed avvolgono in un alone di mistero l’origine di uno tra i più memorabili monumenti naturali del Lazio, in contrasto con i colori splendenti del cielo e del mare. Questa è la storia della Montagna Spaccata e la Grotta del Turco




Tempo di lettura 4 minuti - Puoi anche ascoltare la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto

A Gaeta c’è la Montagna spaccata, uno dei luoghi più affascinanti del litorale pontino, dove tre fenditure della roccia si incastonano nell’omonimo promontorio e una scalinata di 35 gradini conduce alla profonda e suggestiva grotta centrale. Si racconta che la sua origine sia stata causata direttamente dalla morte di Gesù Cristo.

Secondo il Vangelo di Luca, negli ultimi momenti di vita in cui Gesù era appeso alla croce, il sole si eclissò e si fece buio su tutta la terra fino alle tre del pomeriggio, poi il Messia, pronunciate le parole “Padre, nelle tue mani affido il mio spirito”, reclinò la testa e morì.

Allora il velo del Tempio di Gerusalemme si squarciò nel mezzo con un’energia tale che, attraversando tutta la terra, arrivò fino al promontorio di Gaeta, spaccandolo in tre parti.

Questa è la leggenda sull’origine della Montagna Spaccata di Gaeta, ma c’è di più.

C’è una grotta in particolare, chiamata Grotta del Turco su cui si narra una storia molto particolare, a testimonianza di questo racconto, sugli scalini a ridosso del mare, c’è una stele in latino che recita:

Improba mens verû renuit quod fam fatetu
credere, at hoc digitis saxa liquata probant

Che tradotto dal latino significa:

Un incredulo si rifiutò di credere ciò che la tradizione riferisce, 
lo prova questa roccia rammollitasi al tocco delle sue dita

In quei luoghi nel medioevo, ai tempi del Ducato di Gaeta, sembra si nascondessero i pirati saraceni pronti ad attaccare le navi nemiche e una storia narra che un giorno un miscredente, probabilmente uno dei marinai di quelle navi, si rifiutasse di credere al legame tra la Montagna Spaccata e la morte di Gesù Cristo e lo facesse con così tanta veemenza da scatenare un vero e proprio miracolo.




Mentre il marinaio turco aveva poggiato la sua mano contro la roccia, questa inspiegabilmente diventò talmente morbida che il palmo si impresse per sempre sulla parete, c’è anche chi si spinge oltre, sostenendo che il marinaio vi appoggiò anche il pugno, dalla cui forma sarebbe scaturita la conchetta dalla quale scorrono rivoli di acqua, nota come "Lacrime della Madonna".

Naturalmente non tutti credono a questa versione e c’è chi ha provato a fornire una spiegazione più scientifica, secondo la quale le impronte sarebbero fenomeni carsici uniti al continuo passaggio di fedeli che nel corso dei secoli, toccando quella superficie ritenuta sacra, hanno dato la forma e la levigatura attuale.




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