La Dama Bianca del Castello di Duino

La Dama Bianca del Castello di Duino


Il Castello Vecchio di Duino è una dimora molto affascinate costruita nell’XI secolo a picco sul mare Adriatico non lontano da Monfalcone e come tutti i castelli che si rispettino anche quello di Duino ha ispirato delle leggende soprattutto nel corso del Medioevo, questa è la struggente storia della Dama Bianca di Duino e della sua tragica fine




Le leggende medioevali sono il frutto dei racconti dei cantastorie dell’epoca e possiamo pensare che nelle loro narrazioni, si ispirassero a fatti realmente accaduti tra le torri ed i sotterranei delle fortezze, magari togliendo la parte più cruda per non impressionare troppo il popolo.

Anche il Castello Vecchio ha la sua storia quella della Dama Bianca, che trae ispirazione da una roccia bianca che si trova nello strapiombo sotto al castello e che, vista dal mare, sembra proprio una figura femminile avvolta in un velo, si dice che la giovane fosse una certa Esterina da Portole e che fu protagonista di una infelice esistenza.

Prima di raccontare questa leggenda, è necessario fare un doveroso preambolo: nel medioevo non tutto era amor cortese, anzi spesso le spose erano oggetti di proprietà del marito e quando questi è il signore del castello eternamente in battaglia per difendere i suoi possedimenti, l’amor cortese purtroppo passa in secondo piano.

Lui, il marito, era un uomo violento e sanguinario, paranoico ed alcolizzato, che era sempre in lotta con i predoni che saccheggiavano i villaggi del suo regno e con l’incubo che qualcuno potesse circuire la sua bellissima sposa.

Ma non era così, per uno strano gioco del destino, la dama era oltremodo devota ad un bruto di questo genere e mai avrebbe pensato di tradirlo, ma questo non sembrava essere sufficiente.

In effetti tutti i nobili della zona, quando il signore del castello era via in battaglia, cercavano con ogni mezzo di entrare nelle grazie – e sotto le lenzuola – della donna, ma, come detto, lei era buona, bellissima, innamorata e soprattutto fedele, ma, ogni volta che il marito tornava, ella doveva sopportare gli insulti e le male parole nei suoi confronti a causa dei dubbi sulla sua mancanza di fedeltà.

La donna resisteva in silenzio, non solo al marito, ma anche alle maldicenze del popolo, si vociferava infatti che la bella si fosse lasciata andare con uno o più dei nobili corteggiatori, erano solo voci, ma alimentavano la gelosia dell’ottuso marito.

Per porre fine alle dicerie, la giovane diede alla luce un bambino, ma anche questo non fermò la gelosia del marito, anzi si racconta che durante una delle frequenti liti, complice qualche otre di vino di troppo, l’uomo, accecato dall’ira, scaraventò la moglie giù dal dirupo del vecchio castello.

La donna, poco prima di schiantarsi in fondo al precipizio, levò gli occhi al cielo come in richiesta d’aiuto e l’aiuto arrivò.

Secondo la leggenda, pochi attimi prima di toccare il mare, la donna si tramutò in pietra e tutt’ora si può ammirare vicino al castello di Duino una roccia molto strana, che sembra proprio una donna rannicchiata.

Come per molte leggende, che nel tempo sembrano acquistare propria autonomia narrativa, esistono diverse testimonianze di persone che di notte, guardando le finestre del castello, dicono di aver visto la flebile luce di un candelabro, mentre nel castello non c’è nessuno, oppure, sempre con il favore della notte, di aver visto una roccia diventare una bellissima donna vestita di bianco, che alle prime luci dell’alba ridiventava pietra.

C’è chi dice di averla anche sentita piangere!

Ancora oggi, guardando giù, oltre lo strapiombo verso il mare e oltre allo scoglio “velato”, ben visibile sotto il vecchio castello diroccato, nella baia spesso sostano alcune coppie di candidi cigni reali, che scivolando leggeri ed eleganti sull’acqua, forse è un compassionevole ricordo della sfortunata e candida Dama

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