La Torre degli Incurabili

La Torre degli Incurabili


Lungo la strada che da Napoli porta a Giugliano è impossibile non notare una torre dalla forma strana: un edificio a pianta ottagonale e a forma di tronco di piramide. Questa torre è chiamata da tutti la Torre degli Incurabili.




Attorno a questo luogo nel corso del tempo sono fiorite molte leggende, alcuni sostengono come l’ottagono della pianta della torre, oppure la piramide tronca della parte superiore, non siano solo simboli architettonici, ma esoterici, legati ai numeri dal forte potere simbolico.

In origine la costruzione doveva essere un mulino, dal muro si può vedere un perno in legno che nel passato probabilmente reggeva le quattro pale, ma da alcuni documenti risalenti al 1700 apprendiamo che fu utilizzato come lazzaretto per i malati di tubercolosi e non di rado i malati di mente trovavano rifugio tra quelle mura.

In altre parole, il vecchio mulino era un luogo dove i malati di malattie incurabili della zona erano portati a morire e dove trovavano un po’ di pace ed il nome Incurabili è un riferimento all’Ospedale degli Incurabili che si trova a Napoli.

In tempi successivi la Torre degli Incurabili diventò un centro di igiene mentale per curare le persone affette da varie forme di isteria e da squilibri mentali, da allora si raccontano varie leggende secondo le quali quel luogo divenne ricovero di fantasmi e spiriti malefici.

In una torre del genere non possono di certo mancare leggende metropolitane, ma le storie che circolano sulla Torre degli Incurabili non sono quelle classiche di fantasmi che non trovano pace.

La più conosciuta tra queste leggende, è quella di un cacciatore che una notte, aggirandosi sul sentiero che porta al mulino - che all’epoca era ancora uno stretto sentiero circondato da siepi, non la strada che si mostra oggi - si rese conto di essere seguito ed ebbe la sensazione che ci fosse una donna dall’aspetto spaventoso che lo stava seguendo. 

Eppure giunto nei pressi della Torre, questa presenza sembrò mutare, il cacciatore udì, o credette di udire un rumore, come un battito d’ali, come se un enorme uccello si fosse librato in volo. 

Si voltò di scatto, ma non vide nessun animale e nemmeno la donna che era sicuro lo stesse seguendo.

Secondo alcune interpretazioni della storia, l’animale sarebbe lo spirito di una donna, costretto a vagare in eterno alla ricerca di un amore, per altri, al contrario sarebbe lo spirito errante dell’uomo che cerca di impedire che la sua donna trovi un nuovo amore.

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