La leggenda di Messalina, moglie inquieta dell’imperatore Claudio

La leggenda di Messalina, moglie inquieta dell’imperatore Claudio


A Roma, tra le rovine della “Domus Aurea” a due passi dal Colosseo, nei giardini del Colle Oppio, la notte si aggirerebbe uno degli spettri più famosi dell’antichità imperiale. È il fantasma di Messalina, assassinata a soli ventitré anni, che cerca la sua vendetta!



Tempo di lettura 4 minuti - Puoi anche ascoltar la storia dalla Voce dell'Alchimista, video in fondo al racconto

Tra le tante storie di fantasmi che aleggiano sulla Capitale c'è quello del fantasma di Messalina, molti sono stati negli anni gli avvistamenti della giovane, il cui spettro si aggirerebbe tra Colle Oppio e Villa Medici, dove un tempo sorgevano gli Horti Luculliani e dove Messalina incontrò l'ultimo dei suoi amanti e la morte.

Le leggende raccontano che, ancora oggi, passeggiando per quelle zone, sia possibile ascoltare la voce supplicante di quella donna, che sembra costretta a rimanere per sempre sul luogo della sua morte.

Ma cosa cerca? Aspetta il marito, oppure è assetata di vendetta, oppure, come alcuni romani sostengono, la donna è solo alla ricerca di una nuova avventura?

Messalina è stata una donna dissoluta, irrequieta ed insoddisfatta, che amava la libertà ed era refrattaria alla vita matrimoniale, ma con una vita complicata già dai primi anni.

Siamo a metà dei I secolo dopo Cristo e l’appena quattordicenne Messalina, figlia di Marco Valerio Messalla Barbato, Console di Roma e Domizia Lepida, fu concessa in sposa per un capriccio dell’imperatore Caligola, al cugino di lui Claudio, un uomo più grande di lei di trent’anni, balbuziente, zoppo e giunto già al terzo matrimonio.

Messalina, che era descritta come una fanciulla di rara bellezza, non poteva essere attratta dal marito e non trovò conforto nemmeno nella vita di corte, perché dopo l’uccisione di Caligola da parte dei Pretoriani, Claudio diventò Imperatore.

Di lei si raccontarono le storie più squallide: si diceva che avesse imposto al marito di ordinare a tutti i giovani sudditi di suo gradimento di cederle, che avesse avuto relazioni incestuose con i fratelli, che si prostituisse in sordidi nei bordelli con il nome di Licisca, nelle cronache di Plinio il Vecchio si trova il racconto di una sfida vinta con la più celebre prostituta dell’epoca. 



Ma se sapeva essere molto generosa con gli uomini che le si concedevano, era altrettanto pronta a far eliminare con crudeltà quanti non cedevano ai suoi capricci.

Ma la dissolutezza fu la causa della sua rovina e le sarebbe costata la vita.

Nelle pubblicazioni popolari si legge che Messalina si innamorò del console Gaio Silio, un uomo bellissimo, ma già sposato. Gaio, invaghito dalla giovane, ripudiò la moglie Giulia Silana e diventò l'amante di Messalina e, nel 48, durante un viaggio dell'imperatore a Ostia, durante una festa dionisiaca a palazzo i due amanti si sposarono.

L’Imperatore, informato dei fatti, decise di sbarazzarsi della moglie, per cui assunse un assassino, il quale seguì la donna fino ai Giardini del Pincio, dove la uccise brutalmente.

Da quel giorno Messalina, o meglio il suo spettro, vaga nei pressi di Colle Oppio ed è descritta come una ragazza vestita con una lunga veste bianca, i capelli raccolti in una treccia e qualcosa di scuro intorno al collo.

Il fantasma di Messalina, oltre che a Colle Oppio, sarebbe comparso anche nella zona del Pincio, tra Trinità dei Monti e Villa Medici, nel luogo dove la giovane fu trucidata dal suo assassino.




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