Il Castello di Collalto e il fantasma di Bianca

Il Castello di Collalto e il fantasma di Bianca


Vicino a Treviso c’è un castello che ospita un’antica leggenda d’amore, vendetta e morte, che la tradizione popolare ha tramandato fino ai giorni nostri. Si racconta che un fantasma aleggi nel castello per annunciare l'immortalità dell'amore. Questa è la triste storia della Bianca di Collalto.



La leggenda della Bianca di Collalto venne raccontata per la prima volta dalla Contessa Maria di Collalto in un’intervista nel 1925 e spiega il motivo delle storie che circolano sulla presenza di un fantasma nel castello, testimoniata dalle numerose apparizioni di uno spettro velato, la storia è molto romantica e molto triste.

Il Castello di Collalto a Susegana era di proprietà dei Conti di Collalto fin dal 1300 e fu abitato, tra gli altri, dal Conte Tolberto di Collalto, che sposò in seconde nozze Chiara di Camino per siglare una pace definitiva con gli acerrimi nemici i Da Camino a Ceneda.

Le due famiglie, entrambe di origine longobarda, erano le più potenti dell'entroterra di quella che allora era la Repubblica di Venezia e si diedero battaglia per secoli prima di comprendere che fosse più conveniente stringere un accordo definitivo, proprio con quel matrimonio.


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Ma Chiara non era una bella donna e pare avesse anche un carattere particolarmente geloso e questa diffidenza offuscava la felicità del matrimonio stesso, per cui il Conte viveva la chiamata alle armi quasi con sollievo.

Tra le ancelle di Chiara di Camino ve ne era una bellissima e dolcissima di nome Bianca, pare che fosse la figlia di un dipendente dei Collalto, o forse rimasta orfana, che fu accolta ed allevata con i figli del conte precedente.

Tolberto, che era molto affezionato alla fanciulla, la mise a capo della servitù femminile di Chiara, ma ben presto se ne innamorò e nacque una travolgente e segreta passione. 

L’uomo, come detto, fu chiamato a partecipare alle crociate ed il giorno della partenza andò a salutare la moglie nelle sue stanze.

Insieme alla castellana c’era Bianca, che le stava pettinando i capelli e, al momento del saluto, la contessa Chiara si accorse di un fugace sguardo d’amore del marito verso la sua ancella e di una lacrima apparsa di rimando sul volto della fanciulla. 

Chiara capì tutto e non appena il marito se ne fu andato, si vendicò in modo crudele: fece catturare Bianca e, nonostante la ragazza giurasse di non avere mai avuto una relazione con il conte, la fece murare viva in una torre del castello, fino a che la fanciulla non morì di stenti.


Anche il Conte perì in guerra, anche se alcuni riportano che Tolberto tornò sano e salvo dalle crociate e cacciò Chiara per l’atroce delitto, ma sembra che da quel momento il fantasma di Bianca appaia nel castello ai componenti della famiglia Collalto, si dice che lo spettro si manifesti velato e con il volto coperto da un velo bianco per annunciare gioie oppure nero per annunciare sciagure.

 

Esiste una storia molto lontana nel tempo e nello spazio che sembra l’esatta copia di questa (ed un giorno la racconteremo), mi riferisco alla leggenda di Bianca, una ragazza murata viva nel XVI secolo per uno sguardo di troppo, nell’elegante Palazzo Spinelli in Via Tribunali a Napoli.

Che sia mutuata o meno, in effetti non c’è prova che l’una sia antecedente all’altra, niente toglie il fascino alla leggenda della Dama di Collalto, né agli avvistamenti del suo fantasma.


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